Intelligenza artificiale e auto elettrica tra le priorità delle imprese efficienti

Nella conferenza Enermanagement della FIRE si è parlato di come le aziende devono investire in efficienza energetica, puntando alle nuove tendenze tecnologiche.

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Visione sinergica dell’energia, delle unità aziendali, del mercato e delle politiche: è questo il tema che ha caratterizzato l’undicesima edizione di Enermanagement, la conferenza FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia) dedicata agli operatori del settore energetico.

Il primo punto emerso, spiega una nota dell’associazione, è che l’industria deve impegnarsi per rimanere concorrenziale sul mercato. L’uso razionale dell’energia può rappresentare una grande leva, purché se ne comprendano i legami con il core business delle imprese. Perciò occorre puntare sulla quantificazione dei benefici non energetici connessi ai progetti di efficienza, come l’aumento di produttività, la riduzione dei rischi e dei costi della produzione, la crescita di valore degli asset.

Come ha spiegato Dario Di Santo, direttore FIRE, “il mercato dell’energia subirà profonde modifiche, così come le relazioni fra le imprese. Occorre prepararsi per affrontare il cambiamento, anche sfruttando l’intelligenza artificiale. Per raggiungere gli obiettivi UE occorre intervenire sui sistemi energetici, promuovendo lo sviluppo di filiere efficienti, la progettazione di prodotti e servizi a basso impatto sul ciclo di vita, il cambio modalità nei trasporti, lo sviluppo di stili di vita più sostenibili”.

Domenico Santino di ENEA ha chiarito alcuni punti relativi alla nuova serie di diagnosi energetiche obbligatorie, per cui alle aziende si richiede di entrare nel dettaglio della misura, per monitorare i consumi di tutte le attività produttive in percentuale alla loro importanza.

Emanuele Regalini (Autorità per l’energia) ha poi parlato della ricarica elettrica, evidenziando le opportunità di business presenti al momento. Dal 2010 l’Autorità ha avviato degli studi specifici sulla mobilità elettrica, promuovendo progetti pilota e partecipando a tavoli tecnici di lavoro per la definizione del piano nazionale delle infrastrutture di ricarica.

Oggi, prosegue la nota della FIRE, è necessario che si sviluppino i punti di ricarica in aeree aperte al pubblico e questo è un servizio in concorrenza: non è esclusiva degli operatori del settore energetico, ma può essere una possibilità imprenditoriale per molti, ad esempio hotel o esercizi commerciali.

Pier Paolo Berettoni di Invitalia ha successivamente chiarito i passaggi per accedere al Fondo Nazionale Efficienza Energetica. Alla data di presentazione della domanda, le imprese devono essere costituite da almeno due anni, essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, tenere una contabilità separata, rispettare le norme sugli aiuti di stato o il de minimis, non trovarsi in condizioni tali da risultare “impresa in difficoltà”, essere in regola con le disposizioni normative vigenti e aver ottenuto la certificazione secondo la UNI CEI 11352 (solo per le EsCO).

Inoltre, il programma di investimento deve concludersi entro 36 mesi dalla data di inizio. Il Fondo è stato avviato a maggio e ci sono ampi spazi per partecipare.

Infine, Daniele Forni di FIRE ha parlato del progetto ESI Europe e del supporto che questo offre alle PMI nella realizzazione di interventi di efficienza energetica, che consiste essenzialmente nel ridurre la percezione del rischio dell’efficienza energetica. Questa percezione deriva dalla mancanza di fiducia nell’intervento e negli attori coinvolti, e nella mancanza di opzioni di finanziamento e assicurazione facilmente accessibili.

Il modello ESI punta a sciogliere questi nodi, ed è stato riconosciuto dal Global Innovation Lab for Climate Finance come uno degli strumenti più promettenti per mobilitare gli investimenti del settore privato nell’efficienza energetica.

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