I 43 giorni a bioenergie dell’Italia e dell’Europa

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Le rinnovabili approvvigionano l’Ue per 72 giorni all’anno; di questi le bioenergie derivanti da biomasse legnose e agroforestali contribuiscono per 43 giorni che diventano 44 per l’Italia, quindi dal 18 novembre, "Giornata nazionale della bioenergia", fino a fine anno.

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Per evidenziare il ruolo che le bioenergie derivanti da biomasse legnose e agroforestali possono avere nel processo di decarbonizzazione, l’Associazione Europea per le Bioenergie, Bioenergy Europe (già AEBIOM) ha lanciato una campagna informativa in 20 paesi Europei, grazie al sostegno di associazioni nazionali e internazionali di settore, tra cui AIEL, l’Associazione italiana energie agroforestali.

Si spiega che nel 2018, l’Europa si baserà sull’energia di origine fossile e nucleare dal 1° gennaio al 20 ottobre: 293 giorni in totale. Le energie rinnovabili approvvigionano i restanti 72 giorni di calendario con energia pulita.

Di questi 72 giorni “rinnovabili”, la bioenergia contribuisce per 43 giorni.

In altri termini, dal 19 novembre al 31 dicembre l’Europa si affida esclusivamente alla bioenergia per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.

In Italia il risultato è migliore di un giorno, visto che dal 18 novembre fino alla fine dell’anno, il nostro Paese è in grado di soddisfare la propria domanda energetica, grazie alle bioenergie.

Per questo motivo, la data simbolica del 18 novembre è celebrata in Italia come la “Giornata nazionale della bioenergia“.

Nonostante il Paese (e tutta l’Europa) resti ancora fortemente dipendente dalle importazioni dei combustibili fossili, il settore bioenergetico italiano ha grandi potenzialità, soprattutto sviluppando la produzione di biomassa legnosa.

Oltre un terzo dell’energia rinnovabile nazionale è infatti rappresentata dall’energia termica ottenuta da legna, pellet e cippato. Senza questa quota, l’Italia non avrebbe raggiunto con tre anni di anticipo l’obiettivo imposto dall’Ue del 17% al 2020, retrocedendo tra le nazioni meno virtuose con l’11,5%.

AIEL ritiene che ruolo delle biomasse legnose sia fondamentale per contribuire a sviluppare le potenzialità delle bioenergie.

“Come rappresentanti della prima fonte energetica rinnovabile impiegata nel settore del riscaldamento – afferma Marino Berton Direttore generale di AIEL – possiamo contribuire alla transizione energetica. Lo facciamo però con la consapevolezza e la responsabilità di dover ridurre il nostro impatto sulla qualità dell’aria. Vogliamo ridurre del 70% le emissioni legate al riscaldamento domestico a biomassa entro il 2030”.

A tal proposito ricordiamo l‘Intesa programmatica di settore, firmata da AIEL e dal Ministero dell’Ambiente e aperta all’adesione delle Regioni, con un duplice obiettivo: contribuire al raggiungimento del target del 32% di rinnovabili sul totale dei consumi al 2030 e ridurne l’inquinamento.

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