In Francia più carbone per sostituire il nucleare fuori servizio

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La bozza di decreto del ministro della Transizione ecologica, Barbara Pompili.

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Riaccendere il carbone per sostituire il nucleare fuori servizio.

È quello che intende fare la Francia, al fine di evitare il rischio di instabilità delle forniture energetiche nei mesi invernali, già messe sotto stretta vigilanza dal gestore transalpino delle linee di trasmissione di elettricità (Rte), a causa dei recenti problemi ad alcuni reattori atomici.

La ministra della Transizione ecologica, Barbara Pompili, infatti, ha proposto di allentare i vincoli per le emissioni delle centrali fossili in modo da farle funzionare per un numero maggiore di ore.

Nella bozza di decreto (link in basso), posta in consultazione fino al 20 gennaio, si prevede che a gennaio-febbraio 2022, le centrali a carbone potranno emettere complessivamente fino a 1.000 tonnellate di CO2 equivalente per ogni MW di potenza installata, contro un plafond annuale attualmente fissato a 700 tonnellate per MW, equivalente a circa 700 ore di funzionamento.

In sostanza, con il nuovo plafond, le unità fossili potranno rimanere attive per mille ore nei due mesi considerati.

Poi per il periodo marzo-dicembre 2022, il tetto complessivo alle emissioni scenderà a 600 tonnellate di CO2 eq per MW, secondo il progetto di decreto, per poi tornare a 700 tonnellate di CO2 eq/anno da gennaio 2023.

In Francia ci sono ancora 2,6 GW di impianti a carbone, suddivisi tra la centrale di Edf a Cordemais (1,2 GW) e la centrale di GazelEnergie a Saint-Avold (1,4 GW), che chiuderà definitivamente il 31 marzo 2022.

Mentre il carbone a Cordemais andrà avanti almeno fino al 2024, finché sarà entrata in esercizio la nuova centrale nucleare Epr di Flamanville.

Il sistema elettrico francese è entrato in difficoltà a dicembre, a causa delle nuove e urgenti manutenzioni agli impianti nucleari di Chooz e Civaux annunciate da Edf, che hanno messo offline 6 GW totali di capacità: 3 GW di Chooz spenti a dicembre, da aggiungere ai 3 GW già indisponibili di Civaux, per i quali era stato prolungato il fermo.

I quattro reattori dovrebbero tornare disponibili tra qualche mese, a marzo-aprile 2022.

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