Nei giorni scorsi è stata terminata la costruzione del più grande parco fotovoltaico con accumulo del mondo: un progetto realizzato dal colosso statale cinese Huanghe Hydropower Development Co. in un deserto nella provincia nord-occidentale del Qinghai, in Cina.
Costruito in cinque fasi, con 2,2 GW di FV abbinati a 202,8 MWh di storage, il parco è secondo per potenza (di poco) solo al mega progetto indiano Bhadla Solar Park da 2,245 GW, completato la scorsa primavera.
L’impianto cinese di HHDC ha richiesto un investimento 15,04 miliardi di RMB, cioè circa 1,88 miliardi di euro, e venderà energia alla rete locale a un prezzo di 0,34 RMB/kWh, cioè 4,2 centesimi di euro/ kWh.
È stato realizzato con moduli bifacciali monocristallini e 900 MW di inverter di stringa SG250HX 1.500 V di Sungrow ed connesso con una linea elettrica ad altissima tensione che China State Grid Corp. sta costruendo per collegare le parti più a nord-ovest del paese alle province orientali più densamente popolate.
Controllata dalla società pubblica cinese State Power Investment Corporation Limited (SPIC), Huanghe Hydropower Development Co a dicembre 2019 (quando QualEnergia.it ha visitato i suoi impianti in Cina) contava da sola 17,95 GW di potenza elettrica installata, di cui il 60% idroelettrico, il 22% fotovoltaico, eolico l’11% e il 7% termoelettrico.
Con il nuovo parco la potenza totale in mano a HHDC passa, dunque, a 20,15 GW e quella FV controllata sale da 3,88 GW a 6,08 GW.
Nel solare FV, HHDC si è dotata di una catena industriale quasi completa: dal silicio, ai wafer, alle celle, ai moduli, fino all’integrazione di sistema e allo sviluppo e alla gestione dei parchi fotovoltaici.