Fotovoltaico, 260 impianti sulle case popolari lombarde

Per la Regione Lombardia è un sostegno a gruppi di autoconsumo e Cer. Il Comune di Milano, invece, coinvolge le imprese su rinnovabili ed efficienza con un’Allenza climatica.

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L’edilizia residenziale pubblica in Lombardia ha goduto negli ultimi tre anni di finanziamenti regionali per 12,5 milioni di euro che hanno portato all’installazione di 260 impianti fotovoltaici su tetto.

Il bilancio della misura è stato fatto venerdì 8 novembre dall’assessore all’Ambiente, Giorgio Maione, per il quale, “in termini di CO2 risparmiata, è come se avessimo promosso la piantumazione di 90mila alberi”.

I progetti sono stati sostenuti attraverso due convenzioni stipulate con le Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (Aler), prevedendo incentivi anche sui sistemi di accumulo.

A ciò è stato aggiunto un meccanismo di contrasto alla povertà energetica, facendo in modo che la destinazione dei proventi legati alla generazione di energia alimenti un Fondo di solidarietà regionale per inquilini in comprovate difficoltà economiche.

Infine, sottolinea la Regione in una nota, “l’iniziativa ha rappresentato un primo passo verso la futura costituzione di gruppi di autoconsumatori collettivi o la partecipazione a comunità di energia rinnovabile”.

Questi i risultati divulgati dalla Regioni, sui quali è però arrivata la critica della consigliera regionale Pd Carmela Rozza: “Ci fa piacere che gli assessori Franco e Maione annuncino a gran voce che, investendo 12,5 milioni di euro del Piano Lombardia, cioè fondi propri, siano stati installati gli impianti fotovoltaici su una parte degli edifici di edilizia residenziale pubblica, ma una domanda sorge spontanea: perché non si sono utilizzati i soldi del superbonus a cui la Regione è ricorsa per molte di queste case?”.

In particolare, spiega una nota, “ricordo che le Aler hanno attivato il 110 per 300 milioni di euro, ma nel 90% dei loro progetti non c’era il fotovoltaico, né il cambio degli infissi, ma esclusivamente il cappotto”.

A Milano un’Alleanza per il Clima che spinge le rinnovabili

Non solo Regione Lombardia, anche il Comune di Milano si muove nella direzione delle energie rinnovabili.

L’Amministrazione del capoluogo, infatti, ha pubblicato la scorsa settimana il bando di partecipazione al progetto “Alleanza per l’Aria e il Clima” (allegato in basso).

Si tratta di “una chiamata alle imprese di Milano come alleate per una città più sana, vivibile e sostenibile”, spiega l’Amministrazione cittadina. Più nel dettaglio, l’Alleanza favorisce progetti collaborativi tra aziende locali e P.A. per facilitare e accelerare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Alle imprese aderenti, che si possono candidare fino al prossimo 6 dicembre, verrà chiesto di realizzare almeno un’azione “green” in tema di: risparmio ed efficienza energetica; autoproduzione o utilizzo di energia rinnovabile; adattamento e resilienza agli eventi estremi; economia circolare; qualità dell’aria; mobilità e logistica; consapevolezza delle tematiche relative alla sostenibilità ambientale.

Il primato di Lombardia e Milano sui lavori verdi

Gli effetti delle politiche pubbliche e delle strategie private sulla transizione energetica hanno un riflesso anche in termini occupazionali.

Basta guardare i dati che riguardano proprio la Lombardia, approfonditi la scorsa settimana dall’assessore regionale all’Ambiente Maione nel corso di Suistanability talk Henkel.

“La Lombardia è la regione italiana in cui viene sottoscritto il più alto numero di nuovi contratti relativi ai green job”; in particolare, facendo riferimento alle rilevazioni Greenitaly 2024, questo tipo di occupati “rappresenta il 40,3% dei nuovi contratti, soprattutto under 30”.

Ciò deriva da “una visione di sistema che ha contribuito all’abbattimento delle emissioni: meno 40% in vent’anni. Il tutto con il risultato di essere competitivi sui mercati nei settori manifatturiero, agricoltura, costruzioni e anche P.A. e servizi”, secondo Maione.

La Lombardia è in testa alla classifica delle regioni con 440.940 nuovi contratti in questo settore (+4,7% rispetto al 2022), pari al 23% del totale nazionale. Quasi la metà, 203.550 nuovi posti di lavoro, fanno capo alla provincia di Milano, che segna un +9,2% rispetto al 2022. Seguono Brescia (56.420) e Bergamo (47.920).

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