Energy release, il Governo si difende

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Gava (Mase) alla Camera: “Attuazione fatta in assenza di rilievi sostanziali della Commissione Ue”. Ora si attende la “comfort letter” per procedere.

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“La decisione di procedere con l’attuazione” dell’energy release, “compresa l’adozione delle procedure, è stata presa in buona fede, in assenza di rilievi sostanziali da parte della Commissione Ue nelle fasi iniziali di interlocuzione”.

Questa la risposta a un’interrogazione Pd data dalla viceministra al Mase, Vannia Gava, intervenuta in X commissione della Camera ieri (25 giugno).

Nell’atto ispettivo si chiedevano chiarimenti sul confronto in atto con Bruxelles sulla misura e su possibili correttivi da porre in atto “per salvaguardare investimenti e accordi già avviati e la stessa credibilità e tenuta del meccanismo”.

Come noto, la pubblicazione dei risultati del bando energy release è attualmente sospesa data l’interlocuzione con la Commissione europea, “che da settembre 2024 ha avviato una fase di confronto informale e tecnico, intensificata a partire da aprile 2025 alla luce del carattere innovativo della misura”.

L’obiettivo, spiega la viceministra, è verificarne “la compatibilità con la normativa europea in materia di mercato elettrico e aiuti di Stato”.

Il Mase, dal canto suo, “ha fornito puntualmente tutti gli elementi richiesti, sostenendo la non configurabilità dell’aiuto di Stato e l’equilibrio economico”. A ciò sono seguite, però, “più recenti richieste della Commissione”, a cui “il ministero ha riaffermato la volontà di rendere noti gli esiti del confronto non appena riceverà una comfort letter, evitando quindi le lungaggini di una procedura di notifica” (si veda Energy release, le rassicurazioni di Pichetto sul nodo aiuti di Stato).

Auspicata, inoltre, “la salvaguardia generale della misura, in considerazione delle aspettative degli operatori e degli impegni assunti”.

Le richieste di approfondimento della Commissione europea e l’attesa “comfort letter” sono stati anche al centro di un convegno organizzato il 24 giugno nella sede romana di Confindustria da Nicola Procaccini, responsabile Ambiente ed Energia FdI e co-presidente dei Conservatori al Parlamento europeo.

Presente sul palco per l’occasione Vinicio Mosè Vigilante, amministratore delegato del Gse, che ha definito “capziosi” i chiarimenti richiesti da Bruxelles, al pari di quanto fatto da Procaccini, per il quale “diversificazione degli approvvigionamenti ed energy release sono stati i perni della strategia italiana nell’affrontare la crisi energetica”.

L’auspicio di Vigilante sulla lettera Ue è di vederla arrivare “nelle prossime settimane”.

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