Capacity market, la soddisfazione del governo e le critiche

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Per il MiSE il meccanismo che ha avuto venerdì il via libera Ue faciliterà la transizione energetica. Ma per diverse associazioni che chiedono di cambiarlo va in direziona opposta ai nuovi indirizzi europei.

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Oltre che per lo sblocco del Fer 1 con gli incentivi alle rinnovabili elettriche più competitive, c’è soddisfazione al MiSE anche per l’altro ok arrivato dall’Ue, quello sulla nuova disciplina del mercato della capacità.

Grazie a questa, spiega il sottosegretario Davide Crippa, “sarà possibile fin da subito integrare nel sistema nuovi stringenti requisiti ambientali per le emissioni in capo agli operatori, con l’obiettivo di anticipare l’attuazione delle nuove norme europee volte alla decarbonizzazione adottate nell’ambito del Clean Energy Package for all Europeans.”

“L’introduzione del mercato della capacità – sottolinea – si inserisce in modo complementare nel quadro più ampio di interventi finalizzati a rendere i mercati dell’energia elettrica più efficienti, aperti alla partecipazione di tutte le risorse, con particolare attenzione all’integrazione della generazione da fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo e della gestione della domanda, e sempre più integrati a livello europeo.

Il capacity market, conclude, “oltre a dare nuovo slancio alle energie rinnovabili, fornirà un contributo fondamentale per gestire in sicurezza la transizione ad un sistema energetico decarbonizzato, in linea con il PNIEC, con benefici attesi anche in termini di minori tensioni sui prezzi all’ingrosso e di minor rischio di interruzioni del carico.”

Fa eco al MiSE la posizione di Elettricità Futura, che sia sul Fer 1 che sul mercato della capacità, esprime “grande soddisfazione per il risultato ottenuto grazie al lavoro svolto dal Governo in collaborazione con ARERA e Terna.”

“Superati questi ostacoli sarà finalmente possibile iniziare a lavorare tutti insieme per dar vita a una nuova grande fase di investimenti per la decarbonizzazione”, si legge in una nota dell’associazione.

L’ok Ue al nuovo meccanismo di remunerazione della potenza flessibile non è invece una buona notizia per una sere di associazioni tra cui Assoutenti, Casa del Consumatore, Greenpeace, Italia Solare, Legambiente e WWF, che chiedono che il Ministero dello Sviluppo Economico ripensi al mercato della capacità elettrica alla luce del Clean Energy Package e del Regolamento sul mercato elettrico pubblicati il 14 giugno in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

“Mentre il Clean Energy Package, punta a un sistema sempre più decentralizzato, fatto di comunità energetiche, consumatori attivi e generazione locale – spiega una nota delle associazioni – con il provvedimento sul mercato di capacità il MiSE sta, invece, lavorando per accelerare l’introduzione di uno strumento che va nella direzione opposta, tanto da incentivare di fatto una corsa alla realizzazione di nuove centrali alimentate ancora a fonti fossili.”

Con questo sistema, si avverte “nuove centrali termoelettriche verranno remunerate per i prossimi 15 anni grazie a ben oltre un miliardo annuo pagato dai consumatori in bolletta. Il rischio è quello di cristallizzare un modello ormai vecchio, mentre le centrali esistenti flessibili a gas non sono utilizzate al massimo del loro potenziale.”

Per questo si chiede che il provvedimento “venga riformulato proprio rispettando le norme europee, in primis quella che ne ammette l’introduzione solo come ultima ratio.” A 20 giorni dalla pubblicazione, quindi il prossimo 4 luglio, si aggiunge, “entrerà in vigore il nuovo Regolamento europeo (sul mercato elettrico, ndr, si veda qui). Non ha senso che in questi pochi giorni il MiSE corra per approvare una radicale riforma del settore energetico, che va in totale contro tendenza rispetto al processo di decarbonizzazione in atto”.

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