Autorizzazioni impianti a rinnovabili, Italia Solare monitora l’attuazione del Paur

Tutte le informazioni che proverranno da Regioni e Province verranno pubblicate sul sito web dell'associazione.

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Italia Solare ha scritto a Regioni e Province – e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico – con l’obiettivo di informare tutti gli enti della procedura di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), tracciare un quadro chiaro di quali realtà hanno oggi attuato il Provvedimento e, in caso contrario, chiedere informazioni in merito al motivo di un mancato avvio di tali procedure.

“Ogni volta che per l’autorizzazione alla costruzione ed esercizio di impianti rinnovabili è richiesta VIA regionale – spiega l’associazione di categoria in una nota stampa – l’autorità competente deve avviare le procedure di PAUR. La nuova procedura, prevista dall’Articolo 27 bis del D. Lgs 152/2006, garantisce al soggetto che presenta l’istanza di autorizzazione per la costruzione e l’esercizio di impianti da fonte rinnovabili di maggiori dimensioni termini perentori e una più efficiente e coordinata conduzione del procedimento rispetto al procedimento ordinario di autorizzazione unica”.

“La Direttiva 2001/2018 prevede per il 2030 che più di metà dei consumi elettrici debbano essere di energia da fonte rinnovabile. Se i procedimenti per le autorizzazioni di impianti a nuova fonte rinnovabile non vengono istruiti nei tempi di legge il raggiungimento di tale obbiettivo è impossibile. È nostra intenzione dunque monitorare e controllare lo stato dei procedimenti per l’autorizzazione dei nuovi impianti in ogni Regione e Provincia competente ed evidenziare ostacoli e resistenze perché si possa per tempo porre rimedio”, commenta Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare.

Tutte le informazioni che preverranno all’associazione da parte di Regioni e Province verranno pubblicate sul sito web di Italia Solare – fa sapere la nota stampa – per dare un servizio di orientamento e supporto agli operatori. Allo stesso modo, si legge nella lettera, l’Associazione si rende disponibile a partecipare alle fasi di contraddittorio pubblico per la predisposizione degli strumenti di pianificazione territoriale, qualora gli enti preposti chiedessero un supporto.

 

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