Con l’ultima legge di bilancio, è stata reintrodotta la detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, per un importo non superiore a 250 euro (nuova lettera i-decies, comma 1, articolo 15, Tuir).
A ricordarlo è l’Agenzia delle Entrate che tramite il suo portale di informazione ufficiale Fisco Oggi spiega come funziona l’agevolazione.
Non sono incentivabili si spiega, le spese per l’acquisto di singoli titoli di viaggio.
La detrazione si applica per le spese sostenute dal 1° gennaio 2018, quindi potrà essere fatta valere con le dichiarazioni dei redditi che i contribuenti saranno chiamati a presentare nel 2019 (relative, appunto, al periodo d’imposta 2018).
Fermo restando il limite annuo di importo complessivo (250 euro), la detrazione spetta anche per le spese sostenute per i familiari fiscalmente a carico (articolo 15, comma 2, primo periodo, Tuir).
La detrazione massima spettante, quindi, è pari a 47,50 (19% di 250).
Spese per il trasporto pubblico e reddito di lavoro dipendente
L’utilizzo del trasporto pubblico viene inoltre incentivato con la previsione di un meccanismo di detassazione delle somme percepite, direttamente o indirettamente, dai lavoratori dipendenti dai propri datori di lavoro per l’acquisto degli abbonamenti.
Infatti, la Legge di Bilancio- spiega l’Agenzia – ha previsto che le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro, ovvero le spese da quest’ultimo direttamente sostenute per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari fiscalmente a carico, non concorrono a formare il reddito di lavoro del dipendente.
Dal punto di vista soggettivo, quindi, le somme devono essere state erogate o rimborsate ovvero le spese devono essere state sostenute, dal datore di lavoro, a favore della generalità dei dipendenti o di categorie omogenee di dipendenti.
Le spese agevolabili sono quelle sostenute per l’acquisto dei soli abbonamenti, non anche di singoli biglietti. Gli abbonamenti possono essere riferiti sia al trasporto pubblico locale sia a quello regionale e interregionale. Rientrano nel perimetro dell’agevolazione anche le spese per gli abbonamenti dei familiari fiscalmente a carico del dipendente.