Bramerini: «In Italia sostenibilità spesso salottiera»

  • 15 Ottobre 2009

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La seconda giornata del meeting dedicato a scienza e pace. Poca ricerca e troppi tabù, così non si danno strumenti ai giovani.

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«L’Italia è un Paese vecchio. Da noi la sostenibilità rischia di essere solo un tema salottiero», non usa giri di parole l’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini, nel suo intervento al dibattito ‘Scienza, governo, cittadini, soluzioni, scelte, stili di vita’, organizzato durante la seconda giornata del meeting di San Rossore. «L’impressione – spiega – è che abbiamo rinunciato al merito, rinunciando a dare alle nuove generazioni gli stessi strumenti che hanno i giovani degli altri Paesi del mondo». Per chiarire il concetto l’assessore fa degli esempi: «Noi facciamo educazione ambientale nelle scuole, ma mentre in Germania ai bambini viene insegnato fin da piccolissimi a differenziare i rifiuti, spiegando loro che la parte non riciclabile deve essere impiegata per produrre energia, da noi questo argomento è ancora un tabù. Così come nella nostra regione lo sviluppo delle fonti rinnovabili per alcuni sembra contrastare con l’idea di una Toscana da cartolina. La Toscana è un brand potentissimo, ma la bellezza del suo paesaggio deve essere tutelata senza diventare un limite alle nostre possibilità di sviluppo sostenibile».

Proprio lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, sul quale la Toscana ha puntato in linea con quanto stabilito dall’Ue, è il tema su cui si sofferma l’assessore parlando delle potenzialità che il cambiamento culturale in corso aprirebbe alla regione. «L’anno scorso – ha detto – varando il suo Piano energetico, la Toscana si è data degli obiettivi sull’incremento delle rinnovabili che ritenevamo ambiziosi, ma i risultati sono eccezionali: se oggi autorizzassimo tutte le domande per l’installazione di parchi eolici per cui è stata fatta richiesta di valutazione di impatt o ambientale, avremmo già raggiunto i 450 Mw da eolico, superando abbondantemente il nostro traguardo di 300 Mw al 2020».

La Regione vuol andare avanti su questa strada, approfittando di quella che l’assessore definisce «una nuova, buona, filosofia, che concilia economia e ambiente». Tra gli strumenti dei quali la Toscana si è dotata per tradurre in pratica quanto scritto nel suo Piano energetico ci sono interventi trasversali che riguardano la mobilità, le politiche per la casa e bandi specifici per finanziare la ricerca e l’innovazione. «Abbiamo destinato 50 milioni di euro di provenienza europea – ha aggiunto l’assessore – a tutte quelle imprese e pubbliche amministrazioni che investiranno in fonti rinnovabili e sistemi per aumentare la propria efficienza energetica. Ma abbiamo voluto investire anche sul futuro, finanziando la ricerca applicata con altri 10 milioni riservati a progetti presentati insieme da Università e imprese».

Pamela Pucci

10 luglio 2009

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