Vuoi valutare i progetti UE per l’innovazione energetica? Ecco come fare

La Commissione europea si affida a esperti esterni per valutare e monitorare i progetti che co-finanzia attraverso il programma Horizon Europe. Ecco cosa sapere per candidarsi.

ADV
image_pdfimage_print

Ogni anno, migliaia di proposte progettuali dedicate all’innovazione energetica vengono presentate alla Commissione Europea con l’obiettivo di ottenere un finanziamento attraverso Horizon Europe, il più ambizioso programma di ricerca e innovazione dell’Ue.

Tuttavia, dietro questo complesso meccanismo di selezione si muovono figure centrali quanto poco conosciute: i valutatori esperti esterni.

Si tratta di professionisti qualificati, provenienti da ambiti accademici, industriali o istituzionali, incaricati di esaminare, confrontare e giudicare le proposte in gara con imparzialità e rigore metodologico.

Il loro ruolo è fondamentale per garantire la qualità e la coerenza della selezione, assicurando che i fondi europei vadano ai progetti con il maggiore potenziale di impatto.

Ecco alcune informazioni utili per chi fosse interessato a candidarsi come esperto esterno.

Horizon Europe per l’innovazione energetica

Chi desidera proporsi come esperto esterno dovrebbe innanzitutto acquisire una buona familiarità con il programma Horizon Europe 2021-2027, uno dei principali programmi europei dedicati al finanziamento dell’innovazione energetica.

Tra le sei aree di intervento su cui si concentra, rientra “Climate, Energy and Mobility” che co-finanzia, tra l’altro, progetti riguardanti l’approvvigionamento energetico, i sistemi energetici e le reti, la transizione energetica di edifici e impianti industriali, e le tecnologie per l’accumulo di energia.

Attraverso il documento “Work programme 2025 – Climate, Energy and Mobility”, il programma rende note con largo anticipo le call for proposal (ovvero i bandi) che intende lanciare, indicando quali aspetti dell’innovazione energetica saranno oggetto di finanziamento.

Questo documento è un riferimento essenziale per chi intende candidarsi come esperto esterno, poiché la selezione di valutatori avviene principalmente in corrispondenza dell’apertura di nuove call.

Nella maggior parte dei programmi europei, il comitato di valutazione (detto anche panel) è composto da personale Ue dell’autorità erogatrice, spesso affiancato da esperti esterni per le valutazioni individuali e di gruppo.

In Horizon Europe, invece, l’intero processo di valutazione è affidato quasi esclusivamente a esperti esterni, senza il coinvolgimento diretto del personale interno, rendendo il loro ruolo ancora più centrale e determinante.

Chi sono gli esperti esterni e cosa fanno

I servizi dell’Unione Europea che gestiscono sovvenzioni e bandi di gara si affidano regolarmente a diverse tipologie di esperti indipendenti per supportare le attività di attuazione, valutazione e monitoraggio dei programmi di finanziamento.

Chi svolge questo ruolo lo fa a titolo personale, in qualità di professionista indipendente e non come rappresentante di un’organizzazione o di un’azienda.

Il reclutamento degli esperti avviene attraverso un apposito database europeo, accessibile in qualsiasi momento per la registrazione. Il documento di riferimento, “Expert Terms of Reference 2021-2027” (pdf), chiarisce le distinzioni tra valutatori e monitor: i primi partecipano alla selezione delle proposte progettuali, mentre i secondi seguono lo sviluppo dei progetti approvati, verificandone l’attuazione.

Gli incarichi possono prevedere compiti specifici come la revisione di progetti, la partecipazione a riunioni di avanzamento o la redazione di relazioni intermedie, oppure un accompagnamento continuativo nel tempo.

Nel caso specifico dei revisori, si deve verificare che tutti i deliverable siano stati completati, che gli obiettivi restino pertinenti, che le risorse siano state pianificate e impiegate in modo coerente con i risultati ottenuti e secondo criteri di economicità, efficienza ed efficacia. Devono inoltre stimare il potenziale impatto dei risultati e i piani per la loro valorizzazione e diffusione.

Lavorare come esperto: luogo, retribuzione, quantità di lavoro

La Commissione europea fornisce alcune indicazioni utili per comprendere meglio le modalità di lavoro degli esperti coinvolti nella valutazione e nel monitoraggio dei progetti.

Le attività possono svolgersi da remoto, quindi presso il domicilio o il luogo di lavoro dell’esperto, oppure in presenza, presso gli uffici dell’ente responsabile – generalmente a Bruxelles o Lussemburgo – a seconda della natura dell’incarico.

Alcune fasi, come le revisioni o gli audit dei progetti con la partecipazione dei beneficiari, possono avvenire anche direttamente presso le sedi degli stessi beneficiari o negli uffici della Commissione.

La retribuzione prevista è di norma pari a 450 euro per ogni giornata lavorativa a tempo pieno. Tuttavia, per le valutazioni a distanza è stato introdotto un sistema specifico di calcolo dei compensi, mentre le spese di viaggio e soggiorno vengono rimborsate separatamente.

In termini di impegno, i progetti vengono generalmente monitorati o valutati in sessioni che non superano i 15 giorni all’anno, con un numero di proposte assegnate variabile in base all’area di competenza dell’esperto. In totale, un esperto può maturare fino a 90.000 euro nell’arco di quattro anni solari, equivalenti a un massimo di 200 giorni di lavoro.

Come diventare esperto

Per candidarsi come esperto è necessario seguire le istruzioni riportate nel manuale online della Commissione Europea. Il primo passo consiste nella registrazione attraverso la pagina del portale “EU Funding & Tenders Portal”.

Per accedere ai moduli richiesti, è indispensabile disporre di un account EU Login, che può essere creato direttamente sul sito qualora non se ne possieda già uno.

Una volta registrati, è possibile accedere in qualsiasi momento al proprio profilo personale nella sezione “My Expert Area”, dove si possono visualizzare, aggiornare o completare le informazioni inserite.

Cliccando su “Registrati come esperto”, si dovranno fornire una serie di dati tra cui le informazioni personali, la conoscenza delle lingue, il percorso formativo, l’area di competenza e l’esperienza professionale maturata, comprese eventuali partecipazioni a programmi europei di ricerca, pubblicazioni o altri risultati rilevanti.

Se il profilo viene selezionato per un incarico, la Commissione offrirà al candidato la possibilità di firmare un contratto.

Come sono scelti gli esperti

La selezione degli esperti è legata alle competenze richieste per ciascun incarico: i profili sono vari e spaziano da professori universitari a ingegneri senior di grandi imprese, da ricercatori indipendenti a consulenti per l’innovazione e specialisti in politiche energetiche.

Spesso gli stessi valutatori hanno già preso parte a progetti europei, un’esperienza che consente loro di comprendere a fondo le dinamiche e le criticità delle call Horizon. La Commissione tiene conto, nella selezione, non solo della competenza tecnica, ma anche dell’equilibrio geografico, di genere e della neutralità rispetto ai progetti valutati.

Per ogni incarico – che si tratti della valutazione di una call o del monitoraggio di progetti in corso – viene predisposto con anticipo un gruppo (detto anche pool) di esperti in base alle esigenze specifiche.

I candidati selezionati devono possedere competenze elevate nei settori richiesti, come gestione e innovazione progettuale, valorizzazione e diffusione dei risultati, comunicazione e, naturalmente, conoscenze tecniche di alto livello. Queste ultime devono coprire un ampio spettro tematico, spaziando dal fotovoltaico avanzato alle reti intelligenti, dalla decarbonizzazione industriale ai sistemi di accumulo energetico.

Se necessario, vengono coinvolti anche esperti interdisciplinari provenienti dalle scienze sociali e umanistiche, insieme a specialisti in materia di parità di genere.

Il sistema prevede una rotazione regolare degli esperti, rispettando i limiti massimi di giornate lavorative e di compenso.

In particolare, per ciascuna valutazione, almeno il 25% degli esperti deve essere composto da nuovi membri. Il gruppo iniziale di esperti viene selezionato con ampio anticipo rispetto all’incarico, mentre l’elenco definitivo viene stilato solo dopo la chiusura della call, una volta raccolte tutte le proposte e definite con precisione le competenze necessarie.

Sfide nella valutazione dei progetti in energia

Valutare proposte progettuali nel settore dell’energia richiede molto di più di una solida preparazione tecnica: significa saper leggere le connessioni tra scienza, industria, società e politiche pubbliche. Le proposte presentate nell’ambito dei bandi Horizon Europe in questo campo sono spesso articolate, interdisciplinari e strategiche.

Non di rado includono tecnologie emergenti come l’idrogeno verde, i sistemi di accumulo avanzati o le reti intelligenti, ma anche aspetti legati al comportamento degli utenti, alla normativa vigente o ai modelli di business proposti (per farsi un’idea delle tematiche trattate consultare la nostra Rubrica “Energie dall’Europa”).

Una delle difficoltà principali consiste nel dover applicare criteri di valutazione comuni a progetti molto diversi tra loro. Questo rende fondamentale la coerenza interna di ciascuna proposta, ma può anche dar luogo a interpretazioni differenti da parte dei valutatori.

A ciò si aggiunge la pressione temporale: ogni esperto ha a disposizione un tempo limitato per analizzare e commentare proposte che spesso superano le 70 o 100 pagine, mantenendo al contempo elevati standard di accuratezza, rigore e imparzialità.

Un ulteriore elemento di complessità riguarda le valutazioni socio-economiche e politiche, che alcune proposte richiedono ma che non tutti i valutatori con profilo tecnico sono pronti ad affrontare con la stessa padronanza. Per questo motivo, la Commissione punta sempre più sulla creazione di team multidisciplinari, capaci di coprire l’intero spettro di competenze richieste.

Infine, vi è la questione dell’equilibrio tra innovazione e realismo: molte proposte si distinguono per l’ambizione e il potenziale trasformativo, ma non sempre offrono garanzie concrete sulla fattibilità entro i tempi e i limiti previsti. Il valutatore è quindi chiamato a esercitare un giudizio critico, capace di riconoscere e valorizzare l’innovazione senza penalizzare progetti ambiziosi, purché credibili.

La responsabilità è quindi elevata, così come l’impatto delle loro decisioni: da esse dipende infatti l’accesso a risorse strategiche per il futuro della transizione energetica europea.

ADV
×
1
    1
    Carrello
    ABBONAMENTO annuale SINGOLO con prova QualEnergia.it PRO
    1 X 275,00  /anno con di 10 giorni di prova gratuita = 275,00  /anno con di 10 giorni di prova gratuita
    Privacy Policy Cookie Policy