Con l’arrivo dell’estate, le aree urbane torneranno a confrontarsi con le conseguenze sempre più evidenti dei cambiamenti climatici: aumento delle temperature, ondate di calore più frequenti, notti tropicali (con minime sopra i 20 °C), erosione costiera e crescita delle emissioni.
Uno dei fenomeni più critici è quello delle isole di calore, aree densamente costruite dove le temperature risultano ben più alte rispetto alle zone circostanti. Le cause principali sono l’assenza di vegetazione, l’uso esteso di materiali impermeabili e la scarsa ventilazione.
Affrontare questo problema significa anche ripensare gli spazi pubblici per renderli più vivibili e sostenibili, adottando una buona pianificazione (Città a zero emissioni: un approccio per progetti pilota replicabili) e consumando meno energia.
L’esperienza di Marsiglia
In questo senso, Marsiglia è un modello interessante, soprattutto per altre città mediterranee.
Durante le ondate di calore, le temperature in città possono superare i 37 °C. Per affrontare questo problema, il Comune ha messo a punto una strategia locale orientata alla resilienza climatica e alla riduzione delle emissioni: -55% entro il 2030 e -80% al 2050.
La strategia si fonda su tre pilastri principali: pianificazione urbana, governance partecipativa e progetti pilota per la mitigazione delle isole di calore.
Una strategia urbana per orientare interventi e risorse
Tutto parte da una diagnosi. Nel 2022, grazie al programma nazionale “Plus fraîche ma ville”, Marsiglia ha analizzato le strade e gli spazi pubblici del centro storico per individuare le zone più vulnerabili, caratterizzate da forte surriscaldamento, suoli degradati e poca vegetazione.
L’analisi ha anche riscoperto le qualità bioclimatiche originarie del tessuto urbano del primo Novecento, fatto di strade strette, ombra naturale e verde diffuso. Sulla base di queste osservazioni, sono stati proposti interventi per recuperare la ventilazione naturale e il raffrescamento passivo degli spazi pubblici.
I dati raccolti sono serviti anche a rafforzare la pianificazione urbana e il supporto decisionale. Tra i progetti più significativi c’è CO-Plan Heat, attivo fino al 2028, in collaborazione con l’agenzia nazionale per la transizione ecologica (ADEME).
Il suo obiettivo è costruire un metodo replicabile in altre città per individuare le aree e le fasce di popolazione più esposte alle ondate di calore.
All’iniziativa partecipa anche MétéoFrance – servizio nazionale meteorologico – con uno studio prospettico sull’andamento futuro delle temperature locali, per orientare le strategie di adattamento climatico a lungo termine.
Strumenti nazionali di supporto alle azioni locali
Questi e altri interventi rientrano nel quadro del Plan de gestion des vagues de chaleur, lo strumento nazionale francese per affrontare le ondate di calore.
Nell’ambito di questo piano, la Francia – con il supporto di ADEME, dell’Associazione dei sindaci di Francia e dell’Agenzia per il Rinnovamento Urbano – ha creato la già menzionata start-up pubblica “Plus fraîche ma ville”.
Per aiutare le città francesi a scegliere soluzioni efficaci di raffrescamento urbano da adottare negli spazi pubblici, la piattaforma online della start-up mette a disposizione una raccolta di interventi replicabili, accompagnati da dati sulla sua efficacia, costi e tempi di realizzazione, anche elencando le fonti di finanziamento a cui le amministrazioni possono attingere.
Le soluzioni proposte si articolano in tre approcci principali:
- verdi, come la piantumazione di alberi e l’uso della vegetazione
- blu, legati alla gestione dell’acqua e alla riduzione delle superfici impermeabili
- grigi, che comprendono interventi su edifici, come l’isolamento e la ventilazione naturale.
Vediamo ora alcuni esempi concreti.
Soluzione verde: piantare un albero
Secondo quanto riportato dalla piattaforma, un albero isolato contribuisce a rinfrescare l’ambiente principalmente attraverso l’ombra che proietta.
Più il fogliame è denso, maggiore è l’effetto di raffrescamento nelle ore diurne. Gli alberi singoli, oppure quelli piantati lungo le strade, possono ridurre la temperatura dell’aria di 2-3 °C grazie all’ombreggiamento e al processo di evapotraspirazione.
Se invece si tratta di un gruppo di alberi, come quelli presenti in un parco, la diminuzione della temperatura può arrivare anche a -4 °C.
Soluzione grigia: adattamento degli edifici scolastici
Un’altra soluzione riguarda il miglioramento del comfort termico grazie all’isolamento, all’ombreggiamento e alla ventilazione degli edifici scolastici.
L’applicazione di pellicole solari sui vetri non schermati può dimezzarne il fattore solare, riducendo la temperatura interna anche di 8 °C. Una vegetazione ben distribuita intorno agli edifici scolastici, in grado di creare ombra naturale, può abbassare la temperatura interna di 5-7 °C. Anche l’isolamento termico è fondamentale: impedisce al caldo estivo di entrare, aiutando a mantenere ambienti interni più freschi.
Soluzione blu: de-impermeabilizzazione del suolo
Alcuni studi mostrano che i pavimenti permeabili, composti da sabbia e mantenuti umidi, possono risultare fino a 25 °C più freschi durante il giorno rispetto a quelli impermeabili.
L’evaporazione dell’acqua dal suolo e dalla vegetazione contribuisce a ridurre la temperatura dell’aria: tra le superfici erbose e le aree pavimentate adiacenti, sono state rilevate differenze termiche comprese tra 0,1 e 1 °C. Anche la presenza di alberi ha un ruolo importante: oltre a riflettere circa il 20% della radiazione solare, possono contribuire a un abbassamento della temperatura dell’aria fino a 8 °C, a seconda delle condizioni ambientali.
Gli strumenti per attuare la strategia comunale
La strategia di Marsiglia – rendere la città più resiliente ai cambiamenti climatici e resistente all’aumento del calore – si concretizza principalmente attraverso due strumenti comunali che aiutano a orientare interventi e risorse finanziarie.
Uno è il Plan pluriannuel d’investissement 2024–2029, che prevede 1,9 miliardi di euro per 300 progetti. Le voci più importanti riguardano l’educazione (400 milioni €) e l’ambiente (360 milioni €), con interventi per l’efficienza energetica degli edifici pubblici, lo sviluppo delle rinnovabili, il teleriscaldamento urbano e l’agricoltura in città (fattorie e orti collettivi).
L’altro strumento è il recente manifesto degli spazi pubblici di Marsiglia “Manifeste des Espaces Publics Marseillais”, pubblicato nel 2025. Il documento propone gli elementi principali da considerare per adattare gli spazi pubblici ai cambiamenti climatici: suolo permeabile, maggiore vegetazione, gestione delle acque piovane e continuità dell’ombreggiamento.
Molte azioni previste dal Manifesto sono già operative anche grazie all’utilizzo di fondi europei che hanno contribuito alla realizzazione di progetti pilota. Vediamo qualche esempio.
Operatività dei progetti pilota
Dal 2024 Marsiglia partecipa al progetto Cool Noons che ha ricevuto 1,8 milioni di euro dal programma Interreg Euro-Med per finanziare la creazione di due “percorsi freschi”: strade ombreggiate con vegetazione, buona ventilazione e fontanelle.
Già dal 2022 la città aveva lanciato una mappa interattiva degli spazi urbani freschi, alcuni accessibili anche durante le ondate di calore notturne.
Un’altra parte importante della strategia è dedicata al verde urbano: attraverso il Piano comunale degli alberi (Le Plan Arbres) Marsiglia prevede la piantumazione di oltre 300mila alberi entro il 2029.
Anche il suolo dei cortili condominiali privati è oggetto di interventi. Il programma “Copr’Eau de pluie” offre supporto tecnico, giuridico e finanziario per rendere di nuovo permeabile il suolo e gestire meglio l’acqua piovana, riducendo così sia i rischi di allagamento sia gli effetti delle ondate di calore. Questa iniziativa è guidata dall’Agenzia locale per l’energia e il clima di Marsiglia Métropole. A partire da febbraio 2025 il progetto sta sostenendo la riqualificazione di circa 15 condomini, selezionati con un bando pubblico.
Infine, anche la mobilità urbana gioca un ruolo chiave nella lotta al surriscaldamento. L’iniziativa “Prenez Place – Take Place” punta a riqualificare lo spazio pubblico riducendo il traffico veicolare, con l’obiettivo di limitare l’accumulo di calore generato dall’asfalto. Il progetto prevede l’ampliamento delle aree pedonali e ciclabili, insieme a un aumento delle zone verdi. Un primo esempio concreto di questa trasformazione è la riqualificazione di Place Sébastopol.
L’esperienza di Marsiglia dimostra che una strategia urbana ben integrata, basata su solide competenze tecniche e una visione di lungo periodo, può essere uno strumento efficace per contrastare le isole di calore nelle città.
Tuttavia, è altrettanto fondamentale affiancare alla pianificazione strategica l’attuazione di progetti pilota immediati, capaci di produrre risultati tangibili nel breve termine. In questo senso, il ricorso ai fondi europei può rappresentare un’opportunità concreta per avviare interventi sperimentali e innovativi.
Le soluzioni adottate a Marsiglia offrono spunti utili e replicabili anche per molte realtà urbane italiane chiamate ad affrontare le sfide del cambiamento climatico con strumenti sempre più mirati ed efficaci.