Perché le rinnovabili stanno diventando sempre più competitive delle fossili

CATEGORIE:

Nel 2021 i maggiori costi di materie prime e componenti hanno riguardato solo in parte i nuovi progetti Fer. Nel 2022 i prezzi dei combustibili stanno penalizzando gli impianti a gas. Analisi e tendenze nel rapporto Irena.

ADV
image_pdfimage_print

Le fonti rinnovabili sono diventate ancora più competitive rispetto alle fonti fossili nel 2021, anche a fronte dei costi in aumento delle materie prime (tra cui acciaio, rame, alluminio) e di molti componenti usati nei pannelli fotovoltaici e nelle pale eoliche.

E questa maggiore competitività delle rinnovabili sta continuando a crescere nei primi mesi del 2022, nonostante una temporanea risalita dei valori medi Lcoe, perché i costi di generazione elettrica delle centrali fossili sono sempre più penalizzati dai prezzi elevatissimi dei combustibili, in particolare in Paesi europei come Germania e Italia.

Questo il quadro tracciato dal rapporto Renewable Power Generation Costs in 2021 pubblicato da Irena (International Renewable Energy Agency). Dalle analisi, infatti, emerge la tendenza a una discesa sia dei costi totali medi per installare nuovi impianti Fer, sia dei valori medi globali Lcoe (Levelized Cost of Electricity), cioè dei costi totali per produrre energia elettrica con le diverse tecnologie green.

Il punto è che i rincari dei materiali, lo scorso anno, si sono trasferiti solo in parte sui prezzi finali dei componenti, per diversi motivi. Ad esempio, si spiega, tali rincari sono stati modesti tra fine 2020 e inizio 2021, quando molti dei progetti delle rinnovabili commissionati nel 2021 hanno effettuato gli ordini; poi bisogna considerare che i grandi progetti hanno un potere di acquisto più elevato e quindi possono neutralizzare almeno parzialmente gli extra costi di mercato.

I miglioramenti tecnologici, le economie di scala e il forte peso della Cina sul mercato globale delle rinnovabili (in Cina i costi di trasporto e delle materie prime sono più bassi che altrove), sono altri fattori che spiegano perché nel 2021 i valori Lcoe delle fonti verdi sono complessivamente migliorati.

Mentre in questi mesi la musica è già cambiata come osserva BloombergNEF nelle sue recenti analisi. Nella prima metà del 2022, causa inflazione, i valori medi Lcoe del nuovo eolico e fotovoltaico sono tornati sui livelli del 2019.

Ma va detto che le fonti fossili sono state colpite da rincari anche più consistenti; in particolare, i prezzi del gas sono schizzati alle stelle dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, quindi la competitività delle rinnovabili rispetto a gas e carbone è cresciuta anche in questo inizio anno così tormentato dalla crisi energetica.

Tornando al rapporto Irena, come si evince dai due grafici riportati sotto, il dato medio globale Lcoe per gli impianti eolici a terra commissionati nel 2021 è diminuito del 15% rispetto al 2020, portandosi a 33 $ per MWh.

Per il fotovoltaico utility-scale di nuova realizzazione, il valore medio ponderato Lcoe è sceso a 48 $/MWh nel 2021, segnando una riduzione del 13% su base annua.

Nel 2021, quindi, i dati medi Lcoe dei nuovi impianti eolici e fotovoltaici erano nettamente inferiori alle stime Lcoe dei progetti più competitivi per nuovi impianti alimentati da combustibili fossili: -39% per i parchi eolici e -11% per le installazioni FV.

Analoga riduzione del 13% anno su anno si è vista per i costi complessivi di generazione elettrica dei nuovi parchi eolici offshore, che nel 2021 avevano un Lcoe medio di 75 $/MWh (86 $/MWh nel 2020).

In controtendenza, invece, il solare CSP, il cui Lcoe medio nel 2021 è salito del 7% circa in confronto ai dodici mesi precedenti, ma in questo caso il database Irena annovera un unico impianto messo in servizio nel 2021.

La tabella seguente sottolinea quanto sia marcata la diminuzione dei costi delle rinnovabili nel periodo 2010-2021.

Da notare che i riferimenti medi Lcoe per eolico a terra e fotovoltaico sono scesi, rispettivamente, del 68% e 88% nel corso di dodici anni.

Interessante, infine, osservare che nel 2022, secondo le stime preliminari Irena, i costi di generazione delle fonti fossili, considerando i soli costi del combustibile, sono 5-6 volte più alti dei valori medi Lcoe delle rinnovabili.

In Italia, ad esempio, si veda il grafico sotto, i costi del combustibile per le centrali a gas (intorno ai 250 $/MWh) sono oltre 6 volte più elevati rispetto ai costi medi complessivi di generazione dei nuovi impianti eolici e solari.

E questa tendenza con ogni probabilità è destinata ad accentuarsi nel corso del 2022, dato il perdurare del conflitto in Ucraina e della crisi energetica.

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×