Nel porto di Augusta sorgerà un nuovo polo di assemblaggio e varo di piattaforme eoliche offshore galleggianti.
La decisione è stata presa con un decreto interministeriale Mase-Mit che sancisce la vittoria dello scalo siciliano nel bando per la selezione di aree demaniali marittime aperto ad aprile, in attuazione del DL Energia n. 181/2023 (art. 8, commi 1 e 2).
Il testo del DM non è stato ancora reso disponibile, insieme all’indicazione del secondo porto che deve essere scelto nell’ambito del medesimo avviso.
La decisione sullo scalo in provincia di Siracusa, però, è stata anticipata e commentata dal presidente della Regione, Renato Schifani, che nei suoi profili social scrive: “L’individuazione di Augusta da parte del governo nazionale, quale base strategica prioritaria del Paese per la costruzione degli impianti eolici offshore nel Mediterraneo, rafforza il ruolo della Sicilia come protagonista nello scenario nazionale e internazionale, valorizzandone le sue straordinarie potenzialità. Questa scelta consentirà ad Augusta di essere epicentro di una filiera industriale che genererà entro il 2029 migliaia di posti lavoro stabili e duraturi. Diamo così un’altra opportunità concreta ai nostri giovani in cerca di occupazione”.
L’impatto del progetto, dunque, è anche di tipo occupazionale. L’Associazione delle energie rinnovabili offshore Aero stima che si possa arrivare a creare 27.000 posti di lavoro in trent’anni.
Dal presidente di Aero Fulvio Capria, inoltre, arrivano indicazioni sugli esiti complessivi del bando, con Taranto e Brindisi “in pole position” come ulteriore porto selezionato.
“Sono certo che dal 2025 ci sarà una fase molto più concreta e vitale per l’intero settore. Dopo più di un decennio di sonni, errori, scetticismo e incertezza, forse è arrivato il momento di essere tutti più uniti e di guardare avanti”.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, ha commentato la notizia di Augusta con il quotidiano La Sicilia, precisando che la nuova piattaforma non prevederà una linea di produzione delle pale ma solo le fasi successive.
È però prevista l’istituzione di un tavolo tecnico regionale, come annunciato dallo stesso governatore Schifani, per coordinare il porto di Augusta con le varie basi logistiche in Sicilia che dovranno collaborare alla movimentazione degli impianti.
Restando in tema di eolio in mare, come abbiamo riportato a inizio novembre, va ricordato che nuovi cantieri per produrre le enormi turbine stanno nascendo in Puglia e in Abruzzo.
A Taranto il 6 novembre Vestas ha inaugurato la linea di produzione per le pale della turbina V236 da ben 15 MW di potenza nominale, la prima di questa taglia a essere introdotta sul mercato dal suo annuncio a febbraio 2021. Si tratta di un investimento realizzato anche grazie a incentivi Pnrr tramite un contratto di sviluppo.
In Abruzzo è invece Renexia (società del Gruppo Toto) ad aver annunciato, a Ortona, in provincia di Chieti la costruzione di una fabbrica per produrre turbine eoliche in collaborazione con la cinese Ming Yang, ponendo la prima pietra nel 2025.
Lì dovrebbero essere prodotte e assemblate le tecnologie per la realizzazione di Med Wind, progetto di impianto eolico offshore flottante del Mediterraneo, al largo delle coste trapanesi, composto da 190 aerogeneratori per 2,8 GW totali e una produzione di 9 TWh l’anno.