Mercato libero gas e luce, 9 offerte su 10 più care della maggior tutela

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Solo il 4,72% delle offerte del mercato libero per l’elettrico e il 9,82% per il gas convengono rispetto alla tariffa regolata. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio dell'Autorità.

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Il numero degli utenti che abbandona la maggior tutela cresce, trainato dai giovani, ma chi passa al mercato libero nella maggior parte dei casi resta con lo stesso fornitore che garantiva il servizio regolato e molto spesso paga di più.

Questo quanto emerge dal “Rapporto monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas” pubblicato dall’Arera come previsto dal decreto MiSe del 30 dicembre 2020 (documento in basso).

Al momento, si legge nel report, sono passati al mercato libero il 57,3% dei clienti domestici e il 68% dei clienti altri usi in Bassa Tensione per il settore elettrico, e, per il gas, il 60,2% dei domestici e il 69,9% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200mila Smc.

Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, per i domestici il mercato libero è scelto in misura maggiore dai più giovani: l’81% dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni.

Per tutte le tipologie di cliente e per entrambi i settori, si conferma che la stragrande maggioranza dei passaggi avviene nell’ambito del mercato libero, ed è quindi attuata da clienti che erano usciti dalla tutela già in precedenza.

Inoltre, come anticipato, la quota di clienti in uscita dalla maggior tutela che scelgono un contratto di libero mercato con lo stesso venditore che esercisce anche la maggior tutela, o con un collegato, è molto elevata e continua a mantenersi al di sopra del 50%. “Non sembra essere scalfito pertanto il vantaggio competitivo nell’acquisire clienti sul libero in capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela”, osserva l’Autorità.

Altro punto dolente è la convenienza, per nulla garantita dal passaggio al mercato libero (come abbiamo visto anche su altri dati: QualEnergia.it, Bollette elettriche, nel 2020 mercato libero in media del 23% più caro che il tutelato): anzi, dall’analisi Arera emerge che le offerte del libero che permettono di risparmiare rispetto alle tariffe regolate sono “una quota residuale”.

Nel dettaglio, secondo il censimento dell’Autorità, le offerte del mercato libero più convenienti rispetto alla maggior tutela sono solo il 4,72% di quelle a disposizione per l’elettrico e il 9,82% per il gas.

I contratti sottoscritti nel mercato libero dai clienti domestici, mostra poi il report, sono principalmente a prezzo fisso: 84% nell’elettrico e 73,9% nel gas.

Scegliendo il prezzo fisso, i clienti domestici di entrambi i settori hanno sottoscritto contratti che prevedono anche servizi aggiuntivi: il 79,6% nel settore elettrico e il 62% in quello gas.

Nelle offerte a prezzo variabile sottoscritte dai domestici, i contratti con servizi aggiuntivi sono invece meno diffusi: 46,8% nel settore elettrico e 24,4% in quello del gas.

I servizi aggiuntivi sono ancor meno diffusi nei contratti sottoscritti dai clienti non domestici del settore elettrico (il 37,9% nelle offerte a prezzo fisso, il 34,6% in quelle a prezzo variabile), dai condomini uso domestico gas (16,8% nelle offerte a prezzo fisso, 25,9% in quelle a prezzo variabile), dai non domestici gas (11,2% nelle offerte a prezzo fisso, 11,5% in quelle a prezzo variabile).

Ricordiamo che al momento la fine della maggior tutela per i privati è prevista il 1 gennaio 2023. Tuttavia a chi non avrà un contratto energia sul mercato libero all’inizio del 2023 sarà garantito il servizio, senza alcuna interruzione, durante un ulteriore periodo indicato per l’attivazione di un contratto.

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