Mercato libero elettricità, crollano le offerte a prezzo fisso

CATEGORIE:

Nel 2023 cala il numero delle proposte commerciali che permettono di risparmiare rispetto alla tutela e spesso le informazioni dei venditori sono lacunose e poco chiare. I risultati delle analisi svolte dal centro studi Ircaf sul mercato elettrico retail.

ADV
image_pdfimage_print

Crollano le offerte a prezzo fisso, si assottiglia rispetto allo scorso anno il numero di offerte che permettono di risparmiare rispetto alla maggior tutela (22% di tutte le proposte commerciali) e spesso le informazioni fornite dai venditori sono poco chiare e lacunose.

Queste le principali conclusioni delle analisi svolte dal centro studi Ircaf (Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione) sulle proposte commerciali per le forniture di energia elettrica del mercato libero, presenti sul Portale Offerte di Acquirente Unico al 1° marzo 2023 (si vedano anche i risultati del monitoraggio Arera).

Per i confronti si è ipotizzato un cliente con potenza elettrica impegnata pari a 3 kW e 2.700 kWh/anno di consumi, residente a Milano.

In linea generale, si ricorda che la crisi energetica ha fatto lievitare il Pun (Prezzo unico nazionale) a una media di 303 euro/MWh nel 2022. Nel 2023 i prezzi sono calati ma sono rimasti sopra 170 €/MWh a gennaio e 150 €/MWh a febbraio, quindi ben più alti in confronto ai valori medi dei tre anni precedenti.

In totale, le società di vendita di energia elettrica (elenco venditori Arera) sono 717; le prime dieci hanno in mano il 69% circa del mercato complessivo.

Tuttavia, sono molte meno le società che pubblicano le loro offerte sul portale Arera, da 144 a 230 in base al tipo di proposta commerciale (prezzo fisso/variabile, monorario/a fasce), mostrando quindi un “vistoso divario” con il numero globale di società presenti nella lista dei venditori.

In particolare, dalle analisi emerge che le offerte di energia elettrica con prezzo inferiore alla tutela sono 269 (di cui 72 Placet), il 22,3% del totale, mentre nel 2022 erano quasi il doppio (500, pari al 43% delle offerte presenti).

Le Placet, ricordiamo, sono proposte con Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela, dove le condizioni contrattuali sono prefissate dalla Autorità, ma i prezzi, che possono essere fissi o variabili, sono liberamente stabiliti dal venditore.

Per quanto riguarda il prezzo, è prevista una struttura unica, articolata in quota punto (€/cliente/anno) e in quota energia, proporzionale ai volumi prelevati (€/kWh).

Tra le tendenze segnalate dalla ricerca, nel 2023 rispetto al 2021-2022, si osserva:

  • una sostanziale invarianza del numero di offerte presenti sul portale;
  • un crollo delle offerte a prezzo fisso e conseguente incremento delle offerte a prezzo variabile;
  • una progressiva riduzione delle offerte a prezzo monorario e forte crescita delle proposte con prezzo a fasce.

Inoltre, nel 2023 non risultano offerte a prezzo fisso che siano più competitive della tutela, al contrario dei due anni precedenti. In altre parole, con il prezzo fisso sul mercato libero si è speso sempre di più in confronto al mercato tutelato.

Invece con le offerte a prezzo variabile si è potuto risparmiare; si parla di 67-130 euro in meno dei prezzi in tutela, per quanto riguarda le trenta migliori offerte del mercato libero.

Tuttavia, tra le offerte più convenienti presenti sul portale, se ne vedono diverse che:

  • sono presenti sul portale ma non si trovano sul sito del venditore;
  • non sono corredate dalle informazioni più importanti, come la documentazione contrattuale e la scheda di confrontabilità;
  • sono rivolte a categorie talmente ristrette di clienti da risultare inapplicabili.

In sostanza, le analisi evidenziano che le offerte decisamente più vantaggiose rispetto alla tutela sono scarse e poco attendibili, e che le altre offerte più convenienti presentano potenziali risparmi contenuti, sia in termini assoluti che in percentuale.

ADV
×