Meno gas del previsto nei nuovi piani Enel per uscire dal carbone

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Si va verso un dimezzamento della potenza a Civitavecchia e Brindisi. Non confermata la realizzazione dei cicli combinati a Spezia e Fusina. I timori dei sindacati.

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Enel punta a ridimensionare il ruolo del gas non solo in Sardegna, ma anche nelle altre regioni italiane.

È quanto emerge dai comunicati delle associazioni sindacali (Filctem, Flaei, Uiltec), che lo scorso 8 luglio hanno partecipato a un incontro con Enel in merito all’uscita dal carbone e alle iniziative previste dal gruppo elettrico nei siti coinvolti.

Per quanto riguarda la costruzione di nuovi impianti a gas a Spezia e Fusina, già ammessi al capacity market del 2023 e per i quali ci saranno 4 mesi di tempo in più per ottenere le autorizzazioni, grazie alla proroga concessa dal MiTE, nella nota dei sindacati si legge che Enel non ha confermato la costruzione dei cicli combinati successivamente a quella dei cicli aperti, perché (neretti nostri nelle citazioni) “tale operazione è legata alle richieste di mercato e, al momento, non può essere data per definita“.

In secondo luogo, per quanto riguarda i progetti a Torre Valdaliga Nord e Brindisi, evidenziano i sindacati, Enel “su richiesta della commissione VIA, si appresta ad accettare il dimezzamento della taglia degli impianti a gas da costruire in sostituzione di quelli a carbone (da 1600 a 800 MW per ciascuno dei due impianti)”.

Un ridimensionamento, quest’ultimo, che secondo le sigle sindacali “rende ulteriormente critica la transizione dal carbone a combustibili meno inquinanti, con un ulteriore impatto negativo sulla occupazione negli impianti e soprattutto nei territori interessati”.

In questi giorni Enel ha anche proposto un piano “tutto elettrico” senza riconversioni carbone-gas per la Sardegna, piano che, al pari delle dichiarazioni del ministro Cingolani sul futuro green dell’isola, è tornato a dividere la Regione, i sindacati e gli ambientalisti.

Ricordiamo che l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, in un’intervista alla Nuova Sardegna ha affermato che la società per l’isola punta esclusivamente su rinnovabili e accumuli, con l’obiettivo di uscire dal carbone entro il 2025 senza realizzare nuove centrali a gas.

Nel suo intervento, Starace ha parlato molto del Tyrrhenian Link di Terna, il collegamento sottomarino HVDC in alta tensione a 500 kV in corrente continua, con una capacità di 1.000 MW, che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, grazie a un investimento di circa 3,7 miliardi di euro (articolo qui sul nuovo Piano di sviluppo Terna 2021).

Sarà proprio questo collegamento a consentire alla Sardegna, secondo Enel, di sviluppare un mix energetico incentrato sulle rinnovabili.

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