Il Governo Meloni è in forte ritardo nell’adozione dei provvedimenti attuativi, previsti dalle varie disposizioni legislative approvate dal suo insediamento.
Su 207 provvedimenti, infatti, ben 183 non sono ancora stati adottati (88% circa del totale), di cui 39 hanno già visto scadere il loro termine prefissato. Diversi ministeri sono a quota zero decreti adottati, tra cui lo stesso dicastero guidato da Gilberto Pichetto (Ambiente e sicurezza energetica).
Questo ritardo sta bloccando circa 5,1 miliardi di euro di stanziamenti.
I dati emergono dalla nuova relazione sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi, svolta dal Dipartimento per il programma di Governo (link in basso).
Questi 207 decreti attuativi fanno riferimento a 24 disposizioni legislative di iniziativa del Governo, pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Da quando è in carica, 23 ottobre 2022, al 30 marzo 2023, il Governo Meloni ha deliberato complessivamente 70 provvedimenti legislativi, di cui 22 decreti legge, 19 decreti legislativi e 29 disegni di legge, prevedendo un impiego di risorse finanziarie per un totale di oltre 47 miliardi e mezzo di euro.
Più in dettaglio, come riassume la tabella seguente, si osserva che in termini assoluti il ministero con più decreti non adottati (38, su 52 previsti) è quello delle Finanze, seguito dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con 24 provvedimenti attuativi mancanti, su 25 previsti.
Mentre il ministero che si occupa di Ambiente e sicurezza energetica, come detto, è ancora fermo a zero decreti attuativi approvati (come del resto molti altri ministeri), su un totale di 12 previsti dalle disposizioni legislative.
Nel complesso, ben 118 decreti attuativi mancanti fanno capo alla legge di Bilancio 2023, e 20 provvedimenti riguardano il decreto Pnrr 3 (dl 13/2022) in corso di esame al Senato.
- La relazione (pdf)