Crescono le attenzioni per gli impianti eolici offshore galleggianti in Italia.
Sono oltre 60, infatti, le manifestazioni di interesse pervenute al ministero della Transizione ecologica da potenziali investitori in questa fonte rinnovabile, che hanno partecipato al pubblico avviso lanciato dal MiTE lo scorso giugno.
Più in dettaglio, spiega una nota del ministero sulla riunione plenaria con i partecipanti che si è svolta al MiTE, 55 manifestazioni di interesse sono arrivate da imprese e associazioni di imprese, tre invece da associazioni ambientaliste (Wwf, Legambiente, Greenpeace) e sei da altri soggetti, tra cui Elettricità Futura e Anev.
Sedici proposte, evidenzia la nota, sono già corredate da progetti per realizzare impianti offshore galleggianti, da collocare, in alcuni casi, in acque oltre le 12 miglia dalle coste. Per i singoli progetti, il bando ha già previsto come criteri di valutazione: la minimizzazione degli impatti ambientali, la celerità della realizzazione e il dimensionamento ottimale di ciascun impianto sotto il profilo della produzione energetica.
La riunione, spiega il ministero, ha fatto registrare un apprezzamento unanime delle associazioni ambientaliste e degli operatori economici per questa iniziativa, che segna un nuovo modo di procedere nei rapporti tra amministrazione, imprese e soggetti collettivi portatori di interessi pubblici.
Il MiTE ha poi annunciato che già la prossima settimana inizieranno le riunioni bilaterali con i presentatori dei singoli progetti.