Nel primo trimestre 2023 in Italia sono stati messi in rete impianti eolici per 144,5 MW, per una potenza cumulativa nel paese che è arrivata a 11,99 GW.
Un buon risultato in questo inizio anno: oltre 16 volte di più se lo paragoniamo al primo trimestre 2022, quando erano stati realizzati appena 8,7 MW eolici.
Lo scorso anno furono installati impianti eolici per circa 526 MW, di cui 434 MW per 17 centrali sopra i 10 MW, quindi come si può immaginare, con un’accelerazione delle installazioni nella seconda metà del 2022.
Nel periodo gennaio-marzo 2023, in particolare, sono stati realizzate quattro grandi centrali eoliche con potenza superiore ai 10 MW, per una capacità totale di circa 129 MW; altri due impianti di taglia inferiore (tra 1 e 10 MW) ammontano ad una potenza di altri 8,6 MW.
Dal 2015, cioè in oltre 7 anni, in Italia abbiamo aggiunto una potenza di appena 2,8 GW (una media inferiore ai 400 MW/anno). Se pensiamo che il contributo dell’energia eolica in Italia dovrà arrivare al 2030 ad almeno 20-21 GW operativi (circa 27 GW secondo altri scenari), vuol dire che dal 2023 dovremmo collegare alla rete più del doppio di quanto fatto finora, quindi non meno di 1 GW all’anno. Molta della potenza mancante dovrà provenire dall’offshore (si stima tra 6 e 9 GW).
A fine marzo 2023 la Puglia è la regione con più potenza eolica (3.058 MW), seguita dalla Sicilia con 2.122 MW (vedi grafico della distribuzione eolico per regione a fine 2022).
Nel 2022 la generazione eolica, con 20,4 TWh, ha contribuito per il 6,4% alla domanda elettrica del paese (7,4% se la confrontiamo con la produzione elettrica nazionale), quote più o meno stabili rispetto al 2021.
Se anche in termini di generazione vogliamo prendere a riferimento il 2015, dobbiamo registrare ad oggi un incremento di soli 5,7 TWh nell’arco di sette anni.
Veramente troppo poco se l’obiettivo 2030 indica una produzione da fonte eolica di circa 68 TWh/anno. Una generazione stimata sulla base del target europeo Fit For 55 che punta ad un contributo delle rinnovabili sulla domanda elettrica del 65-70%. Quindi, in circa otto anni dovremo più che triplicare l’elettricità da fonte eolica del paese.
Qui sotto una tabella tratta dal documento stilato nell’agosto del 2022 da Terna e Snam in cui si evidenzia la strada che il nostro sistema energetico dovrebbe seguire nei prossimi anni.