Elettrificazione dell’industria europea: una sfida cruciale anche per le nostre economie

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L’elettrificazione dell’industria è cruciale per raggiungere gli obiettivi climatici e rilanciare la competitività europea. La complessità delle tecnologie richieste impone strategie, politiche e misure fiscali più mirate. Se ne discuterà nel webinar di giovedì 21 novembre.

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LA REGISTRAZIONE DEL WEBINAR

L’elettrificazione dell’industria europea è una componente essenziale per la decarbonizzazione. Pur offrendo enormi potenzialità, questo processo richiede il superamento di diversi ostacoli.

Attualmente, in Europa, solo il 23% del consumo energetico finale è coperto da elettricità. Per raggiungere l’obiettivo della Commissione Europea di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040, questa quota dovrà aumentare almeno al 50%, con la maggior parte dell’elettricità proveniente da fonti rinnovabili, che già oggi coprono oltre il 50% della domanda elettrica.

Per raggiungere questo obiettivo, sarà necessario triplicare la potenza elettrica europea e, soprattutto, sestuplicare quella proveniente da fonti rinnovabili. Settori come i trasporti, il riscaldamento degli edifici e il calore per i processi industriali dovranno essere alimentati direttamente da elettricità.

Secondo Eurelectric e Irena, pompe di calore ad alta temperatura e caldaie/forni elettrici potrebbero soddisfare fino al 45% della domanda di calore industriale per temperature comprese tra 200 e 500 °C.

Inoltre, quasi il 40% del calore necessario alle industrie è richiesto a temperature inferiori ai 150-200 °C, valori facilmente raggiungibili tramite pompe di calore industriali. Tuttavia, il restante 55% della domanda di calore rappresenta una sfida, soprattutto a causa dei prezzi competitivi del gas, che non includono ancora il costo delle emissioni di CO2.

Per temperature più elevate, il riscaldamento a resistenza, i forni elettrici ad arco e le tecnologie a induzione possono raggiungere rispettivamente fino a 1.800 °C e 3.000 °C, rendendole adatte per la fusione di metalli e plastica. Le tecnologie esistenti, già promettenti, potranno ulteriormente migliorare nei prossimi anni.

Queste tematiche saranno affrontate nel webinar “Elettrificazione ed efficienza elettrica per l’industria” organizzato da NetZero Milan Expo-Summit, che si terrà giovedì 21 novembre, dalle ore 16 alle 17. L’evento, curato da QualEnergia.it, è un’anteprima del summit previsto dal 14 al 16 maggio 2025 presso Allianz MiCo a Milano. Vedi anche NetZeroMilan.

Potenzialità e criticità dell’elettrificazione nell’industria

Vediamo in sintesi alcune potenzialità e vantaggi dell’elettrificazione nell’industria:

  • Riduzione delle emissioni: l’adozione di tecnologie elettriche potrebbe tagliare fino al 78% le emissioni industriali europee con le tecnologie già disponibili.
  • Efficientamento energetico: i processi elettrificati sono più efficienti rispetto a quelli basati su combustibili fossili, riducendo i consumi complessivi; ad esempio, l’elettrificazione di circa il 50% del calore di processo fino a 1.000 °C è già tecnicamente possibile, mentre l’adozione di motori elettrici ottimizzati potrebbe ridurre i consumi di elettricità del 10-15%.
  • Integrazione con le rinnovabili: l’uso di elettricità facilita l’integrazione di fonti rinnovabili, promuovendo un mix energetico più sostenibile.
  • Competitività industriale: mentre la Cina ha aumentato la quota di elettricità sui consumi totali al 29% (+7% dal 2015), in Europa questa è ferma al 23% da oltre un decennio; come vedremo, politiche fiscali armonizzate potrebbero favorire una crescita simile.

Attualmente, un terzo dell’energia consumata dalle industrie europee è fornita dall’elettricità, ma solo il 4% del calore industriale ad alte emissioni è elettrificato.

Secondo Eurelectric e il Fraunhofer Institute, il 90% della domanda finale di energia nell’industria potrebbe essere elettrificato con le soluzioni esistenti, con l’eccezione dell’industria siderurgica, che richiede 200 TWh/anno non ancora tecnicamente gestibili attraverso l’elettrificazione diretta.

Passiamo ora ad esaminare gli ostacoli all’elettrificazione industriale:

  • Costi elevati: i costi di implementazione delle tecnologie elettriche restano una barriera, complice il fatto che il costo del chilowattora da gas è ancora significativamente più basso rispetto a quello dell’elettricità; oggi in Ue l’elettricità è in media 3 volte più costosa del gas naturale, secondo uno studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research.
  • Infrastrutture inadeguate: le reti elettriche attuali non sono sufficientemente sviluppate per supportare un aumento significativo della domanda.
  • Resistenza al cambiamento: settori consolidati mostrano spesso riluttanza verso l’adozione di nuove tecnologie, preferendo continuare con i processi tradizionali.
  • Politiche fiscali sfavorevoli: le imposte elevate sull’elettricità rispetto al gas disincentivano l’elettrificazione; uno squilibrio retaggio di quando gran parte dell’elettricità veniva generata con i combustibili più sporchi e costosi, cioè carbone e olio, di cui si voleva disincentivare l’uso.

Strategie e misure necessarie

In sintesi, tre possono essere i pilastri per sostenere l’elettrificazione dell’industria:

  1. la riduzione della tassazione e delle imposte sull’elettricità per creare condizioni di parità tra i vettori energetici e un prezzo competitivo dell’elettricità.
  2. un chiaro segnale di prezzo del carbonio: integrare il sistema ETS con un prezzo minimo della CO2, supportato dal meccanismo CBAM, per ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni.
  3. Politiche di supporto complementari: regimi di sostegno tecnologico e programmi di introduzione al mercato.

Sono inoltre fondamentali:

  • politiche europee più integrate e mirate (oggi troppo a compartimenti stagni)
  • investimenti nelle infrastrutture elettriche e nei sistemi di accumulo
  • formazione e informazione per favorire la transizione energetica nell’industria.

La transizione nel comparto industriale richiederà risorse finanziarie senza precedenti sia per l’innovazione tecnologica che per l’elettrificazione dei processi. Secondo Enel Group, solo gli investimenti annui legati all’elettrificazione dovranno passare da 5 miliardi di euro (2021-2030) a 17 miliardi (2031-2050).

In questo contesto, il “piano Draghi” propone anche una politica settoriale del debito comune, che certamente potrebbe rappresentare una soluzione anche se tutta da valutare.

Tuttavia, resta da vedere se i paesi del Nord Europa accetteranno un cambio di paradigma economico e, soprattutto, se a livello Ue e nazionale si deciderà di abbandonare al contempo l’impiego di ingenti risorse e sussidi in progetti industriali ormai superati e negli armamenti.

Se l’Europa non si focalizzerà su questa cruciale transizione, rischia di perdere competitività a favore dei paesi asiatici, Cina in particolare, aggravando una lenta agonia economica e industriale che già si intravede.

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