Dai bonus fiscali in edilizia un saldo positivo di quasi 4 miliardi per il Sistema Paese

Il dato è relativo al 2021 ed emerge dal rapporto di Servizio Studi della Camera e Cresme.

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Gli investimenti attivati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica nel 2021, hanno determinato un saldo positivo per il sistema economico del Paese per quasi 4 miliardi di euro, grazie soprattutto al fatturato delle imprese e alle retribuzioni degli occupati nel settore edile.

Il dato emerge dal rapporto predisposto dal Servizio Studi della Camera in collaborazione con il Cresme (Centro ricerche economiche, sociologiche e di mercato in edilizia).

Più in generale, guardando agli impatti economici-finanziari dei bonus edilizi per il periodo 2021-2031, il saldo complessivo per lo Stato, considerando i 10 anni successivi al 2021 corrispondenti al periodo di detrazione, sarebbe negativo per 14,8 miliardi di euro.

Tuttavia, considerando che lo Stato incamera i proventi spettanti nello stesso anno di esecuzione dei lavori, e ripartisce il mancato gettito nel periodo di tempo che va da un minimo di cinque a un massimo di dieci anni, a seconda del bonus impiegato, il risultato negativo sarebbe pari a 12,2 miliardi di euro in base alla attualizzazione dei valori.

Il  saldo negativo dello Stato scende poi a 11,2 miliardi di euro considerando altri fattori, di cui alcuni farebbero salire i costi per lo Stato, come la diminuzione del gettito da imposte sulle bollette energetiche, causato dal risparmio di energia derivante dagli interventi di efficientamento, e altri portano maggiori entrate all’erario, come la quota di gettito per lo Stato derivante dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati, gli introiti catastali e altre voci.

Ora però bisogna anche tenere a mente il saldo degli investitori (prevalentemente famiglie, anche nel caso di ristrutturazione dei condomini), il cui risultato è negativo per circa 16,9 miliardi di euro, come conseguenza al saldo tra investimento effettuato (negativo), detrazioni fiscali (positive) e il risparmio sulle bollette energetiche.

Mentre il saldo delle imprese e del fattore lavoro è positivo per quasi 32 miliardi di euro, risultato di un fatturato positivo, dentro il quale sono compresi i compensi e le retribuzioni per gli occupati delle imprese stesse, nonché le imposte e gli oneri sociali sostenuti dalle imprese e attribuibili agli incentivi fiscali.

Si arriva così al saldo complessivamente positivo di quasi 4 miliardi per il Sistema Paese, come riassume il grafico seguente, tratto dallo studio.

Guardando al solo Superbonus, nella proiezione a fine 2021, con 11,6 miliardi di spesa pubblica, la maxi detrazione del 110% sta intervenendo sullo 0,42% della superficie complessiva degli esistenti edifici residenziali. Inoltre, il risparmio energetico complessivo dichiarato, trasformato in tonnellate di petrolio equivalente, risulta pari a 0,20 Mtep/anno.

Il traguardo attualmente previsto dal Pniec è di 0,33 Mtep/annui. Pertanto con il prolungamento del Superbonus già nei prossimi anni, con tutta probabilità, si potrebbe arrivare a superare il target.

Lo studio poi ricorda che al 31 ottobre 2021 le statistiche riportavano un consuntivo di 57.664 interventi con Superbonus, per un ammontare dei lavori di progetto pari a 9,74 miliardi di euro e un conseguente ammontare della detrazione spettante (spesa pubblica) pari a 10,7 miliardi di euro.

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