Le bioenergie sono il 57% delle rinnovabili consumate in Europa

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Sono 66 milioni i cittadini europei che utilizzano le biomasse per riscaldare le loro abitazioni. Un opuscolo di Bioenergy Europe vuole rimettere al centro il potenziale e il futuro delle bioenergie nel continente.

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La bioenergia dà un contributo importante alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla gestione sostenibile delle foreste, permettendo al contempo di raggiungere gli obiettivi della green economy europea.

Su questi aspetti e sul potenziale delle biomasse in Europa ha pubblicato un breve documento Bioenergy Europe, organizzazione internazionale senza scopo di lucro con sede a Bruxelles che riunisce più di 40 associazioni nazionali e 90 aziende del settore, oltre ad università e istituti di ricerca di tutta Europa.

Con la pubblicazione dal titolo “Bioenergy: A Renewable Energy Champion” (allegato in basso) ha voluto sottolineare, in un momento piuttosto complesso per il settore, il potenziale offerto dalle bioenergie nel processo di decarbonizzazione entro il 2050.

Per bioenergia, ricordiamo, si intendono tutti i tipi di energia derivati dalla conversione di fonti naturali e biologiche (denominate biomasse) disponibili su base rinnovabile.

Secondo l’organizzazione europea, a cui aderisce anche AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, che rappresenta le aziende italiane della filiera legno-energia, sono diversi gli ambiti in cui la bioenergia può aprire nuove importanti prospettive.

Oggi queste fonti energetiche rappresentano il 57% delle energie rinnovabili consumate in Europa. Il 70% viene utilizzato nel riscaldamento domestico (66 milioni di cittadini europei le utilizzano nelle loro abitazioni), il 15% per la produzione elettrica, il 15% come biocarburante per i trasporti.

L’organizzazione ritiene che queste risorse energetiche possano contribuire a vincere sfide importanti per il continente, come quella climatica ed economica.

Le bioenergie per il clima

Sul contrasto al cambiamento climatico e sulla riduzione delle emissioni, in particolare la CO2, va detto che quando la biomassa proviene da foreste in cui gli stock di carbonio sono stabili o in aumento (nelle foreste europee lo stock è cresciuto del 23% negli ultimi 20 anni), le emissioni della bioenergia, al momento della combustione, sono compensate dalla crescita delle foreste in cui è stato prodotto il combustibile.

La CO2 emessa con la combustione della biomassa è infatti pari alla quantità di anidride carbonica assorbita nella fase di crescita. Nel 2018, in Europa, l’uso della bioenergia ha consentito di risparmiare circa il 7% delle emissioni di gas effetto serra, paragonabili al totale delle emissioni di una nazione come la Spagna.

L’innovazione e la crescita della green economy

Grazie poi alle nuove soluzioni tecnologiche di apparecchi come stufe, caldaie o reti di teleriscaldamento, in grado di abbattere notevolmente le emissioni, si può migliorare la qualità dell’aria. Su questo aspetto si veda anche il Libro Bianco di AIEL sul riscaldamento domestico a biomassa legnosa.

Secondo Bioenergy Europe, il settore della bioenergia genera circa 700mila posti di lavoro diretti e indiretti, 50mila imprese e un fatturato annuale stimato in 57,6 miliardi.

Va considerato anche il peso per le economie locali, perché le bioenergie consentono a territori rurali e montani di sfruttare il patrimonio energetico insito nei loro territori, contribuendo a preservare l’autonomia energetica europea.

Opuscolo “Bioenergy: A Renewable Energy Champion(pdf)

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