Sorpasso storico: in California le batterie prima fonte nel picco serale

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Sera del 20 maggio: il contributo degli accumuli sul picco serale è maggiore della somma di gas e grande idro. Ormai sono parte strutturale della generazione dello Stato Usa. Il loro contributo si è moltiplicato per 8 in soli tre anni.

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Il 20 maggio 2025, un martedì, alle ore 19,45, la rete elettrica della California ha vissuto un momento storico: le batterie hanno dato un picco di erogazione istantanea pari a 10.030 MW, diventando la prima fonte di elettricità in rete in quella fascia oraria e per gran parte del picco della domanda serale.

Come si vede dal grafico sotto (dal sito di Caiso, il gestore della rete californiana), le sole batterie hanno più che doppiato sia il contributo del gas che quello del grande idroelettrico.

È la prima volta che lo storage supera tutte le altre fonti in maniera così consistente, un passaggio simbolico che certifica la trasformazione raggiunta dal sistema elettrico dello Stato, in parallelo con la crescita delle rinnovabili.

Quello fornito dalle batterie è stato il secondo picco più alto di tutta la giornata. Anche le Fer, spinte dalla produzione fotovoltaica, nelle ore centrali hanno segnato un record poi superato nei giorni seguenti.

Il 20 maggio, infatti, la generazione da fonti rinnovabili, grande idro escluso, ha toccato nel picco diurno un nuovo massimo sfiorando i 26 GW, di cui oltre 21 GW dal FV utility scale: un record nella produzione solare, battuto due giorni dopo quando, il 22, il FV di grande taglia, alle 12,35, ha fornito 21.556 MW.

Qui sotto la curva della domanda elettrica e la domanda al netto della produzione da solare ed eolico del 20 maggio:

Qui il dettaglio della produzione Fer del 22 maggio:

Già ad aprile il FV aveva raggiunto picchi sopra i 21 GW, e il picco primaverile di quest’anno è già superiore di quasi il 10% rispetto a quello del 2024, trainato da una crescita del 33,8% della produzione solare nei primi mesi.

Da sottolineare che la statistica non comprende il FV distribuito, cioè quello su tetto, ma solo l’utility scale: in totale, a fine 2024 la California aveva operativi 50,64 GW FV, di cui quasi 5 GW aggiunti nel corso dell’anno; il solare ha coperto circa il 32,4% della domanda elettrica dello Stato (dati Seia).

Tornando alle batterie, secondo la California Energy Commission (CEC), ad aprile 2025 la capacità di accumulo californiana ha raggiunto i 15.763 MW, dai 13 GW dello scorso autunno. E la crescita non si ferma: nei prossimi due anni sono attesi altri 8,6 GW, in linea con l’obiettivo dei 52 GW entro il 2045.

Il panorama dello storage californiano è fortemente concentrato sui grandi impianti: su 252.889 installazioni totali, solo 214 sono utility-scale, ma rappresentano l’84% della capacità complessiva, con una media di 62 MW ciascuno. Al contrario, i 249.340 sistemi residenziali pesano solo per l’11,6% della potenza totale (1.829 MW), pur rappresentando quasi il 99% del numero di installazioni.

La tendenza nello Stato dell’Ovest è inequivocabile: nel 2021 le batterie coprivano meno dell’1% della domanda elettrica nei periodi di scarica; nel 2022 sono salite al 3%, nel 2023 al 4-5%, fino ad arrivare a circa l’8% nel 2024. In altre parole, le batterie non sono più un’integrazione marginale, ma parte strutturale della generazione elettrica del paese.

Quello che sta accadendo si vede bene in questo grafico (cortesia: Rystad Energy), che mostra come, grazie alle batterie, la generazione da solare riesce a spostarsi sempre di più nelle fasce serali.

Insomma, mentre a livello nazionale le energie rinnovabili devono subire la tempesta di Trump, che ha deciso esplicitamente per un disastroso ritorno al passato e alle fossili, la California continua a muoversi a tutta velocità verso il futuro.

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