Il Ministero della transizione ecologica ha approvato il progetto definitivo del primo tratto (tratto Est) del Tyrrhenian Link, il nuovo elettrodotto in corrente continua tra Sardegna, Sicilia e Campania.
Il tratto Est, lungo complessivamente 480 km, parte dal territorio di Battipaglia, nel salernitano, in Campania, si snoda per la parte sottomarina nelle acque territoriali tra Campania, Basilicata e Calabria e Sicilia fino all’approdo nel territorio di Termini Imerese, nel palermitano, in Sicilia
Il Tyrrhenian Link, ricorda una nota del MiTE, inserito nel Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale da Terna dal 2018, è un progetto all’avanguardia che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine (una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna) per un totale di 950 km di collegamento a 1000 MW in corrente continua.
La nuova infrastruttura è un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi di transizione energetici fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
Secondo il MiTE “consentirà non solo il miglioramento della capacità di scambio elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna, ma anche un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili, che sono in costante aumento. Inoltre, avrà un ruolo decisivo nel miglioramento dell’affidabilità della rete e dell’intero sistema elettrico”.
Nella presentazione del piano strategico diffuso a luglio 2021, Terna spiegava che il Tyrrhenian link “consentirà di dismettere impianti termoelettrici meno efficienti e più inquinanti in Sicilia e contribuirà in maniera determinante al completo phase-out delle centrali a carbone presenti in Sardegna [Fiume Santo e Sulcis, ndr], oltre ad abilitare ulteriormente lo sviluppo atteso delle rinnovabili”.
L’intero progetto Tyrrhenian link richiederà l’investimento da parte di Terna, nei prossimi anni, di circa 3,7 miliardi di euro coinvolgendo nella realizzazione dell’opera circa 250 imprese.
L’opera vedrà la luce probabilmente tra il 2027 e il 2028 e il primo tratto autorizzato sarà operativo già a partire dalla fine del 2025.
Come spiegato da Qualenergia.it in diversi articoli (ad esempio qui), il progetto di Terna è in contrasto con il piano di metanizzazione della regione – che nel frattempo è stata ufficializzata dal “Decreto Energia” datato inizio maggio 2022 e dal decreto decreto sulle infrastrutture energetiche per la Sardegna pubblicato in Gazzetta a fine maggio – anche in una prospettiva di crescita delle rinnovabili e dei sistemi di accumulo, soprattutto in forma di generazione distribuita.