La società energetica finlandese Helen Oy ha incaricato la tedesca MAN Energy Solutions di fornire una pompa di calore aria-acqua come parte del suo sistema di riscaldamento a Helsinki.
L’impianto sarà costituito da un’unità di pompa di calore da 33 MW (nella foto), la più grande al mondo mai utilizzata per un impianto di teleriscaldamento, e da due caldaie elettriche da 50 MW.
L’unità – riferisce MAN in una nota pubblicata lo scorso 28 agosto – sarà alimentata da fonti rinnovabili e potrà funzionare a temperature esterne fino a -20 °C, utilizzando la CO2 come refrigerante naturale in un sistema a circuito chiuso.
Ogni anno, fornirà circa 200 GWh di calore a 30mila famiglie nella capitale (per un risparmio di 26mila tonnellate di emissioni di CO2).
Juhani Aaltonen, vicepresidente di Helen, ha dichiarato: “Helsinki si è posta l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030 e la transizione energetica del nostro sistema di riscaldamento è fondamentale per questo obiettivo. Una volta completato, l’impianto di pompa di calore ridurrà significativamente le emissioni di CO2 causate dal riscaldamento, avvicinandoci al nostro obiettivo net-zero”.
Ma è tutta la Finlandia che punta a superare la neutralità. Una legge approvata dal parlamento nel maggio del 2022 impegna il Paese a diventare “carbon negative” (capace di assorbire più CO2 di quanta ne emetta) entro il 2040.
Inoltre, la società energetica finlandese si aspetta che il nuovo impianto generi una maggiore stabilità dei prezzi per i clienti, “poiché la sua produzione è facilmente regolabile” .
Inizialmente si temeva che il progetto di Helsinki per un riscaldamento “climaticamente neutro” potesse basarsi sulla combustione della legna, una pratica giudicata dannosa per le foreste e per la salute.
La Finlandia resta comunque uno dei paesi Ue che utilizza più legna per uso riscaldamento: fino al 20% delle case unifamiliari vi fa affidamento e circa il 90% dei nuovi edifici è dotato di una stufa/caldaia a legna.
Tuttavia, un audit del 2021 promosso dall’associazione Carbon Neutral Helsinki per cercare la migliore soluzione di riscaldamento sostenibile per le città ha escluso la biomassa come soluzione.
Il Ministero finlandese degli affari economici e dell’occupazione ha concesso alla società Helen un sussidio per impianti di pompe di calore su larga scala, riconoscendo il loro significativo contributo alla riduzione delle emissioni.
L’impianto di MAN, che dovrebbe entrare in funzione nel 2026-2027, ha come caratteristica distintiva della pompa di calore aria-acqua l’utilizzo di CO2 “tossicologicamente e ambientalmente sicura”, spiega l’azienda, come refrigerante per l’intero ciclo di sistema, capace di fornire calore a temperature fino a 90 °C.
Per quanto riguarda le pompe di calore di piccole dimensioni nelle singole abitazioni, la Finlandia può considerarsi uno dei paesi pionieri nell’Ue: sebbene conti poco meno di 6 milioni di abitanti, dai dati della Finnish Heat Pump Association risultano installati quasi 1,5 milioni di dispositivi, che coprono circa il 20% del riscaldamento.
L’Italia è oggi il secondo mercato europeo per questi dispositivi, dietro la Francia, secondo i numeri dell’European Heat Pump Association.
La Francia nel 2023 ha visto le vendite attestarsi a 610.830 unità, mentre nel 2022 erano 621.780 (-2%). L’Italia segue con le 513.530 unità vendute del 2022 e le 343.800 del 2023 (-33%). In totale a fine 2023 nel nostro Paese sono installati 3.580.896 dispositivi.
Se si guarda però alla concentrazione di pompe di calore per mille abitazioni, in testa ci sono i Paesi del Nord Europa: guida la Norvegia con 665 dispositivi, poi Finlandia (533), Svezia (437), Estonia (350), Danimarca (226), Francia (156) e Svizzera (155). L’Italia è settima con 139, poco sopra la media Ue ferma a circa 130.
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