Prospettive per il riscaldamento negli edifici e il calore industriale

Le stime dell'European Environmental Agency sui due principali impieghi di energia termica, con alcune proiezioni sulla diffusione del mercato delle pompe di calore.

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Per un riscaldamento degli edifici e una produzione di calore industriale meno impattanti saranno essenziali due strategie simultanee: aumentare l’efficienza energetica, riducendo la domanda, e promuovere l’elettrificazione per diminuire la dipendenza dalle fonti fossili.

Rispetto al 2022, la domanda complessiva di calore dovrebbe calare del 23% nel 2030 e del 47% nel 2050, secondo i recenti scenari di decarbonizzazione analizzati dall’European Environmental Agency (Eea) nel suo recente report “Renewables, electrification and flexibility for a competitive Eu energy system transformation by 2030” (link in basso).

Oltre due terzi della riduzione totale proverrebbero dal settore edilizio, con ribassi del 39% entro il 2030 e di circa il 53% entro il 2050 (rispetto al 2022). Gli edifici pubblici in particolare faranno grandi progressi nell’efficienza energetica: in questo ambito ci si aspetta una riduzione annuale dell’1,9% del consumo energetico fino al 2030.

A differenza degli edifici, il consumo di calore industriale dovrebbe restare relativamente stabile fino alla fine del decennio, prima di diminuire del 36% al 2050 (sempre rispetto ai livelli del 2022).

Secondo gli scenari della Commissione europea, però, al 2030 il mix di riscaldamento degli edifici e dell’industria dovrebbe ancora essere dominato dai combustibili fossili, come evidenzia il grafico in basso (barra giallo chiaro).

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Tuttavia, entro la metà del secolo, l’uso delle fonti più inquinanti dovrebbe diventare marginale. Idrogeno e combustibili sintetici dovrebbero entrare nel mix delle fonti di riscaldamento, raggiungendo una quota del 23% al 2050.

Inoltre, la quota del teleriscaldamento dovrebbe aumentare leggermente (dal 10% del 2022 al 15%) e la quota delle biomasse dovrebbe passare dal 21% al 24%.

Il potenziale delle pompe di calore

Per quanto riguarda l’edilizia, le due difficoltà principali evidenziate dagli analisti Eea sono la lentezza delle ristrutturazioni di efficienza energetica e la prevalenza di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili.

Attualmente, solo l’1% degli edifici dell’Ue viene sottoposto a ristrutturazioni energetiche ogni anno, mentre gli interventi profondi, che consentono i maggiori risparmi, si verificano a un tasso molto più basso (0,2% all’anno).

Si prevede che l’elettrificazione del fabbisogno di riscaldamento aumenterà significativamente soltanto alla fine di questo decennio, offrendo “notevoli opportunità” di sostituire le tecnologie di riscaldamento a fonti fossili ormai obsolete sia negli edifici che nell’industria.

Le pompe di calore potrebbero far crescere la quota di riscaldamento elettrico nei settori edile e industriale dal 9% nel 2022 al 15% nel 2030 e ulteriormente al 35% nel 2050, rendendo l’elettricità sempre più determinante nel soddisfare il fabbisogno di energia termica.

Negli edifici la crescita attesa è esponenziale, con quasi 90 milioni di unità in funzione attese al 2050.

Sul piano industriale intanto le pompe di calore elettriche hanno fatto notevoli passi avanti.

Quelle moderne possono già sostituire il gas nelle applicazioni di calore e vapore a bassa e media temperatura (fino a 165 °C). Con i miglioramenti tecnologici già in corso, le temperature di uscita delle pompe di calore aumenteranno fino a 200-300 °C entro il 2035. Con un’efficienza compresa tra il 300% e il 500%, le moderne pompe di calore superano di gran lunga l’efficienza dei sistemi di riscaldamento tradizionali.

Per le temperature più elevate (fino a 2.500 °C), si prevede che entro il 2035 dovrebbero diffondersi e diventare più accessibili tecnologie come il riscaldamento a resistenza, il riscaldamento a induzione e gli steam cracker elettrici.

In generale, secondo l’analisi circa il 90% dell′attuale domanda di combustibili fossili da parte dell’industria europea per scopi termici potrebbe essere elettrificata entro il 2035.

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