La Cina sorpassa i paesi europei anche nell’eolico offshore

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Pechino ha installato 1,8 GW di turbine in mare nel 2018, più di Gran Bretagna e Germania. In totale lo scorso anno la Cina ha installato 21 GW eolici. Un anticipo dei dati del GWEC.

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La Cina piglia tutto nelle rinnovabili: nel 2018, per la prima volta, Pechino ha dominato la classifica dell’eolico offshore installando più turbine in mare di qualsiasi altro paese e battendo così lo storico primato delle nazioni europee in questo settore.

A dirlo sono le statistiche appena diffuse dal GWEC (Global Wind Energy Council), che costituiscono un’anticipazione del rapporto annuale sullo sviluppo dell’eolico nel mondo, la cui uscita è prevista ad aprile.

Come riassume il grafico sotto, lo scorso anno la Cina ha realizzato parchi eolici marini per un totale di 1,8 GW di capacità, davanti a Gran Bretagna e Germania con rispettivamente 1,3 e 0,9 GW di potenza aggiunta complessivamente nel 2018.

E il colosso asiatico è in testa anche alla graduatoria delle installazioni sulla terraferma, con oltre 21 GW entrati in esercizio l’anno passato, circa il triplo del livello raggiunto dagli Stati Uniti (7,5 GW) mentre bisogna scendere al terzo posto con 2,4 GW per incontrare il primo paese europeo, la Germania.

Francia (1,5 GW), Svezia (717 MW) e Gran Bretagna (589 MW) sono gli altri mercati europei che sono riusciti a entrare nella top ten mondiale dell’eolico a terra stilata dal GWEC; per i dati europei e italiani sul 2018 vedi anche qui: l’Italia secondo le stime dell’ANEV si è fermata a circa 450 MW.

Nel complesso, come chiarisce il grafico seguente, lo scorso anno si sono installati 51,3 GW di eolico in tutto il Pianeta, leggermente di meno rispetto ai dodici mesi precedenti: il calo è del 3,6% perché nel 2017 l’industria aveva installato impianti per 53,2 GW.

Intanto la capacità cumulativa globale è arrivata a 591 GW, segnando un +9,6% sul 2017.

Guardando infine alle previsioni, il GWEC si aspetta un mercato in crescita con almeno 55 GW di nuovo installato annuale fino al 2023 con un particolare dinamismo in Asia, anche nei progetti offshore, che potrebbero valere intorno a 5 GW/anno di potenza aggiuntiva in quel continente.

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