Fotovoltaico residenziale, una scelta ancora troppo poco sfruttata

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Appena il 6,7% degli edifici residenziali in Italia è dotato di un impianto fotovoltaico. Alcune conclusioni emerse dal Forum Italia Solare 2021.

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Il settore residenziale in Italia ha un potenziale inespresso enorme per le installazioni fotovoltaiche.

Ma nel nostro paese si pensa ancora troppo al passato (al gas) o a tecnologie futuribili (alla fusione nucleare) e troppo poco a un presente fatto di tecnologie rinnovabili già mature e competitive (fotovoltaico ed eolico), senza dare sufficiente continuità, diffusione e chiarezza normativa ad iniziative come il Superbonus.

Il risultato è che, anche quest’anno, il fotovoltaico installato in Italia sarà di 7/8 volte inferiore a quello che servirebbe per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti.

Questo, in estrema sintesi, il messaggio emerso dalla tavola rotonda sul mercato residenziale del fotovoltaico in Italia, svoltasi nell’ambito del Forum Italia Solare 2021, organizzato a Roma dall’associazione.

La potenza fotovoltaica complessiva installata in Italia a fine settembre era di circa 22,3 GW, suddivisi in quasi 1 milione di impianti, di cui l’85% con potenze inferiori a 12 kWp, per complessivi 3,7 GW di impianti domestici con potenza media di 4,42 kWp.

Il dato di quasi 841.000 impianti fotovoltaici domestici in Italia va raffrontato con il numero di edifici residenziali nel nostro paese, che secondo l’ultimo censimento Istat, risalente ormai al 2011, sono quasi 12,2 milioni, e che oggi, con una media di circa 25.000 nuovi edifici residenziali costruiti ogni anno, potrebbe superare i 12,4 milioni di edifici.

Ciò vuol dire che appena il 6,7% degli edifici residenziali in Italia è dotato di un impianto fotovoltaico.

“La distribuzione a livello nazionale degli impianti è abbastanza eterogenea, ma se andate a considerare questi numeri sulla singola regione e li rapportate con quello che è l’edificato residenziale in Italia, vedete come non abbiamo neanche iniziato a realizzare impianti fotovoltaici residenziali, quindi abbiamo un’enorme potenzialità di sviluppo”, ha detto Andrea Brumgnach, vice presidente di Italia Solare con delega al mercato residenziale.

Focalizzando lo sguardo sul 2021, nei primi nove mesi dell’anno, gli impianti fotovoltaici domestici installati sono stati poco più di 49.200 per una potenza media di 4,93 kWp e una potenza complessiva degli impianti domestici di appena 243 MW. L’installato di tutte le taglie nei primi nove mesi di quest’anno è risultato di soli 672 MW.

“Ahimè, ancora una volta un’occasione persa, perché se siamo a 672 MW di installato, significa che probabilmente il tendenziale alla fine dell’anno non supererà 1 GW, e tenendo conto di quelli che sono i nostri obiettivi al 2030, direi che questo è ancora un altro anno nel quale dovremo attendere che il legislatore dia il via al mercato vero e proprio, perché stiamo continuando a trovarci in una situazione di quasi stagnazione”.

Lo storage

Il settore residenziale sta trainando in Italia la tecnologia dell’accumulo elettrochimico: a fine settembre si contavano in Italia poco più di 60.000 impianti, quasi tutti al litio, per una capacità complessiva di oltre 509 MWh, di cui la quasi totalità a servizio di utenze residenziali.

Da notare il balzo registrato quest’anno nel numero di impianti di accumulo installati, che sono più che raddoppiati a oltre 220.000 rispetto all’anno scorso, soprattutto in Lombardia, che da sola quest’anno supera il numero di storage collegati nel 2020 in tutta Italia.

“Sono numeri che fanno ben sperare, anche se sono ancora molti piccoli in termini assoluti,” ha detto il vicepresidente di Italia Solare.

Le richieste degli operatori e il ruolo della politica

In generale, il mercato chiede soprattutto stabilità, poiché solo in questo modo sarà possibile programmare e gestire una sfida enorme come quella della decarbonizzazione, ha detto Brumgnach.

Il vicepresidente di Italia Solare ha elencato alcuni elementi potenzialmente pericolosi per le sorti del fotovoltaico residenziale, citando il Decreto Anti-frodi, che complica ulteriormente le procedure con l’estensione dell’obbligo di visto di conformità anche per gli interventi agevolati con detrazioni diverse dal 110%.

Anche altre proposte di modifica inerenti il Superbonus 110%, come il rischio che lo sconto in fattura e la cessione del credito vengano eliminati o circoscritti, sono problematici per il settore, ha detto, auspicando invece provvedimenti di lungo respiro, eventualmente soggetti solo a piccole modifiche in corso d’opera.

Intervenendo da Palazzo Madama, il Senatore Gianni Girotto, Presidente della Commissione Attività produttive, Industria e Turismo del Senato, ha detto che per rispondere alle esigenze degli operatori fotovoltaici e della decarbonizzazione è necessario dialogare sempre di più con quelle forze politiche che hanno ancora delle titubanze in merito alle rinnovabili.

“Due settimane fa, quando è stato convertito il decreto salva-bollette, in dichiarazione di voto alcuni gruppi politici ancora una volta hanno detto: ‘è meglio che estraiamo più gas, è meglio che ricominciamo a produrre nucleare’. Allora è chiaro che bisogna bussare a quelle porte che non hanno ancora capito che la strada maestra è quella dell’efficienza, delle rinnovabili e del decentramento”, ha concluso Girotto.

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