A fine settembre: idroelettrico batte FV+eolico 38 a 32 TWh

È ancora lontano in Italia il momento in cui le nuove rinnovabili, fotovoltaico ed eolico, riusciranno insieme a scavalcare definitivamente la produzione di idroelettrico. C'erano riusciti solo lo scorso anno, ma grazie ad un'annata pessima per l'idro. Gli ultimi dati Terna.

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Nel mese di settembre la domanda di elettricità in Italia è stata del 3,6% maggiore di un anno fa (anche il dato destagionalizzato porta un significativo aumento: +2,5%).

Le rinnovabili, che generano nel mese circa 8,6 TWh, rappresentano il 31,8% della domanda mensile di energia elettrica contro il 33,8% di un anno fa. Tra le fonti pulite cresce solo il fotovoltaico.

Questi alcuni dei dati forniti dal report mensile di Terna limitatamente allo scorso mese.

Passando invece ai dati su base annuale, notiamo che, a parte la crescita dell’idroelettrico (+23,8%), circa 7,4 TWh in più sullo stesso periodo 2017, le altre fonti rinnovabili restano stazionarie, con un leggero calo del FV: -4,5%, per una differenza negativa di circa 900 GWh, recuperando tuttavia un po’ rispetto al mese precedente.

Nel periodo gennaio-settembre 2018 le fonti rinnovabili forniscono energia elettrica per 87,9 TWh, quasi 6,3 TWh in più rispetto allo stesso periodo del 2017 (+7,7%). Crescono quindi più del 2017, e anche del 2016 e del 2015 (vedi grafico), ma non rispetto al 2014 (per il notevole apporto in quell’anno dell’idro).

La domanda elettrica nazionale è stata soddisfatta a fine settembre per il 36,3% da fonti rinnovabili, contro una quota del 33,9% del periodo gennaio-settembre 2017. Al contempo registriamo un del contributo del termoelettrico, circa 10,8 TWh in meno del 2017.

Sul totale della produzione nazionale le rinnovabili rappresentano finora il 41,9% (erano al 38,1% nel 2017).

In aumento del 12,1% l’import di elettricità, con un saldo con l’estero in rialzo del 20,5% sullo stesso periodo 2017.

In questi primi 9 mesi dell’anno la crescita delle fonti pulite, come detto, è ancora dovuta all’incremento della produzione idroelettrica.

Nel periodo gennaio-settembre l’idroelettrico, con quasi 38,4 TWh, ha soddisfatto il 15,8% dei consumi nazionali di energia elettrica (era al 12,9% nel 2017).

Scende la quota di elettricità fotovoltaica sulla domanda: 8% (era all’8,5% un anno fa); quasi 19,5 i terawattora prodotti

L’eolico contribuisce a fine settembre 2018 per il 5,2% alla domanda elettrica (come nel 2017). Al 5,5% sono le bioenergie e all’1,8% la geotermia.

Nel grafico la quota coperta dalle diverse fonti pulite nel periodo gennaio-settembre negli anni che vanno dal 2014 al 2018.

Insieme le nuove rinnovabili, eolico e fotovoltaico, in questi primi mesi del 2018 hanno prodotto circa 32 TWh, cioè 870 GWh in meno del 2017; modesta la loro crescita in termini di produzione rispetto agli precedenti. Il gap con l’idroelettrico è di 6,4 TWh. Superare in modo definitivo e costante questo divario darebbe un segnale di sviluppo alle due tecnologie, che ancora non si vede.

Insieme le due fonti hanno soddisfatto finora circa il 13,2% della domanda elettrica nazionale.

Nel periodo gennaio-settembre 2018 la percentuale dell’idroelettrico sul totale della generazione da rinnovabili è stata pari al 43,7% (grafico sotto). Seguono il fotovoltaico (22,1%), la bioenergia (15,1%) e l’eolico (14,3%).

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