Il Kenya, come molti altri Paesi africani, ha nell’agricoltura una delle fondamenta dell’economia nazionale.
Questa attività dà lavoro a milioni di kenioti e, non meno importante, svolge un ruolo cruciale per la sicurezza alimentare. Non è tutto oro quel che luccica, però: gli agricoltori devono affrontare una serie di sfide non banali, tra le quali spicca il rischio di perdite post-raccolto dovute a metodi di essiccazione inadeguati.
Dall’essiccazione tradizionale a quella solare
Per far fronte a questo rischio, negli ultimi anni si è notevolmente diffusa la soluzione degli essiccatori solari, una soluzione innovativa, in grado di fornire un modo sostenibile ed efficiente per gestire questa problematica, facendo una differenza sostanziale nella vita degli agricoltori in Kenya.
I metodi di essiccazione tradizionali, come l’essiccazione al sole sul terreno, espongono le colture a contaminazione, parassiti e all’imprevedibilità del clima.
Gli essiccatori solari, invece, sfruttando la potenza del sole, offrono un ambiente pulito e controllato per l’essiccazione, riducendo significativamente il rischio di deterioramento dei prodotti alimentari e garantendo che una porzione maggiore del raccolto raggiunga il mercato in condizioni più che sufficienti per la vendita.
Energia sostenibile per sostenere l’economia locale
Migliorando la qualità dei prodotti essiccati, gli essiccatori solari consentono agli agricoltori di ottenere prezzi migliori sul mercato e la riduzione delle perdite post-raccolta si traduce, perciò, in un aumento del reddito perché non ci si trova più costretti a vendere i propri prodotti a prezzi inferiori a causa del deterioramento o della bassa qualità.
In un circolo virtuoso, questo miglioramento del valore di mercato aiuta a stabilizzare i redditi, consentendo agli agricoltori di reinvestire nelle loro aziende, sostenere le loro famiglie e contribuire all’economia locale.
Gli essiccatori solari non sono solo vantaggiosi per gli agricoltori, ma anche per l’ambiente. Utilizzando l’energia solare si riduce la dipendenza dai combustibili fossili, minimizzando anche l’impronta di carbonio delle attività agricole.
Incorporando gli essiccatori solari, gli agricoltori contribuiscono così all’obiettivo più ampio di un’agricoltura più sostenibile, in grado di focalizzarsi sull’efficienza delle risorse e la gestione dell’ambiente.
Un supporto concreto
La recente esperienza del Kenya mostra anche come i progetti di responsabilità sociale d’impresa (CSR, Corporate Social Responsability) possano svolgere un ruolo fondamentale nell’aumentare l’adozione degli essiccatori solari da parte di singoli agricoltori e imprese.
Attraverso iniziative mirate di CSR, le aziende possono investire nello sviluppo, nella distribuzione e nella formazione relativi alla tecnologia di essiccazione solare.
Questi progetti forniscono un supporto fondamentale agli agricoltori, ad esempio per quanto riguarda gli aspetti finanziari: i fondi CSR aiutano a coprire parte del costo degli essiccatori solari, rendendoli più accessibili ai piccoli agricoltori che altrimenti avrebbero difficoltà a permettersi questa tecnologia.
Queste iniziative, inoltre, includono programmi educativi che insegnano agli agricoltori come far funzionare e mantenere le attrezzature, assicurando che ne massimizzino i benefici. L’utilizzo efficace degli essiccatori solari, infatti, richiede una formazione adeguata.
I progetti di RSI, infine, finanziano talvolta lo sviluppo di infrastrutture a supporto dell’essiccazione solare, come strutture dedicate all’essiccazione vera e propria e aree di stoccaggio dei prodotti.
Più solare per migliorare vita e condizione economica
In tutto il Kenya gli essiccatori solari stanno trasformando le pratiche agricole e migliorando le vite dei loro utilizzatori.
Gli agricoltori che hanno adottato questa tecnologia riferiscono di averne tratto notevoli benefici, tra i quali un aumento del reddito, una riduzione dei costi di manodopera e un miglioramento della qualità dei prodotti.
L’integrazione degli essiccatori solari nell’agricoltura keniota è un passo promettente verso una maggiore sicurezza alimentare, stabilità economica e sostenibilità ambientale. Man mano che i progetti di CSR continueranno a sostenere la diffusione di queste soluzioni, l’impatto positivo probabilmente si espanderà, raggiungendo un numero maggiore di agricoltori e comunità.
Come funziona un essiccatore solare?
Il metodo tradizionale per l’essiccazione degli alimenti consiste nel metterli al sole all’aria aperta, una soluzione efficace solo per piccole quantità di cibo.
La superficie necessaria per l’essiccazione, infatti, aumenta con la quantità di cibo e, poiché gli alimenti sono posti all’aria aperta, sono facilmente contaminabili.
Di conseguenza, uno dei motivi principali per cui l’essiccazione al sole non è facile da ottenere con grandi quantità è che il controllo diventa sempre più difficile.
L’essiccazione solare, invece, utilizza la radiazione solare indiretta, raccogliendo l’energia del sole per riscaldare il volume d’aria in collettori solari e condurre l’aria calda dal collettore alla camera di essiccazione, dove sono collocati i prodotti da essiccare.
In questo sistema chiuso, costituito da un collettore solare e da una camera di essiccazione, l’essiccazione degli alimenti è più igienica, in quanto non vi è contaminazione secondaria dei prodotti da parte di pioggia, polvere, insetti, roditori o uccelli.
I prodotti, quindi, vengono essiccati utilizzando solo aria calda e non vi è alcun impatto diretto della radiazione solare sugli stessi.
L’energia solare produce aria calda nei collettori solari e l’aumento della temperatura fa diminuire l’umidità relativa dell’aria e aumenta la capacità del volume d’aria di assorbire acqua.
Un flusso costante di aria calda nella camera di essiccazione, che circola attraverso e sopra i pezzi degli alimenti, assicura una disidratazione continua ed efficiente.