Energia dal mare, un’indagine Enea sulle nuove tecnologie

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Si invitano tutti gli sviluppatori di prototipi a entrare in contatto con l'Enea entro il 16 luglio.

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L’Enea ha lanciato la prima ricognizione nazionale sulle nuove tecnologie per sfruttare l’energia da correnti di marea e onde marine, nell’ambito di una campagna condotta insieme a Ocean Energy Europe (OEE), European Energy Research Alliance (EERA) e ETIP Ocean.

L’indagine si svolge fino al 16 luglio in parallelo con quella degli altri 13 Paesi Ue della task force europea dell’energia dal mare, che da quest’anno è guidata da Enea per conto dell’Italia.

Il compito del gruppo di lavoro sarà quello di condurre il settore dell’energia dal mare dall’attuale fase di sviluppo tecnologico dei dispositivi alla piena operatività commerciale, attraverso l’incremento del livello di maturità tecnologica dei singoli dispositivi sperimentali e di tutta la filiera industriale, la ricerca di strumenti finanziari e lo sviluppo di standard e certificazioni ambientali.

Grazie a questa indagine – si spiega in una nota stampa Enea – sarà possibile conoscere lo stato di avanzamento tecnologico dei progetti, i finanziamenti e gli incentivi disponibili per il settore a livello europeo. Ci sarà, inoltre, un focus su tutti gli aspetti cruciali che riguardano la fase di messa a mare dei dispositivi, come la disponibilità di laboratori naturali, l’infrastruttura di rete, le procedure autorizzative e la presenza o meno di una pianificazione dello spazio marittimo.

“Invitiamo tutti gli sviluppatori di prototipi di contattarci entro metà luglio”, esorta Maria Vittoria Struglia, ricercatrice del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti.

Enea e l’energia dal mare

Enea è impiegata nell’energia dal mare con le attività finanziate dall’accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo Economico, che prevedono la realizzazione di un prototipo in scala del PeWEC, in collaborazione con il Politecnico di Torino, e il suo utilizzo nei test di laboratorio in condizioni di onda estrema.

Le attività di ricerca in corso hanno lo scopo di ridurre il costo dell’energia prodotta, fino a raggiungere un valore di interesse per applicazioni reali in ambiente insulare. Le attività prevedono inoltre lo studio della predicibilità dello stato del mare e di conseguenza dell’energia marina disponibile nel bacino Mediterraneo, su scala di tempo stagionale.

L’energia del mare in Europa

Lo sfruttamento dell’energia dal mare sta accelerando in molte parti del mondo, in particolare negli Stati Uniti d’America, in Cina e in Canada. Ma l’Europa rimane leader a livello tecnologico e per la capacità di sfruttamento di energia dal mare, come dimostrano questi dati: il 66% dei brevetti per l’energia da correnti di marea e il 44% di quelli per l’energia dalle onde sono di aziende europee e il 70% della capacità energetica globale degli oceani è stato sviluppato da società dell’Unione europea.

La disponibilità di risorse energetiche marine in Europa è maggiore lungo la costa atlantica, ma anche il mar Mediterraneo offre opportunità interessanti sia per produzione energetica che per sviluppo di tecnologie.

Dalle valutazioni Enea è emerso che le aree con il più alto potenziale di energia dalle onde sono le coste occidentali della Sardegna e il Canale di Sicilia dove il flusso medio di energia oscilla tra i 10 e i 13 kW/m.

Nel contesto della transizione energetica verso tecnologie a basse emissioni di carbonio la produzione di energia dal mare nel Mediterraneo appare quindi oggi più che mai un’opportunità di crescita importante per il nostro Paese.

Per partecipare all’indagine e per informazioni scrivere a: [email protected]

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