Migliorano le prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale.
È quanto emerge dalla fotografia scattata nel “Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici” realizzato da Enea e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (Cti) sulla base di quasi 1,3 milioni di attestati di prestazione energetica (APE).
Il rapporto, giunto alla terza edizione, evidenzia per il 2021 un leggero aumento degli attestati di prestazione energetica (APE) relativi alle classi energetiche migliori (da A1 ad A4) e la ripresa della tendenza positiva riscontrata nel quadriennio 2016-2019, che si era interrotta nel 2020.
La panoramica sulla certificazione energetica tracciata dal rapporto – spiega una nota di accompagnamento – si basa sui dati forniti da Regioni e Province Autonome e presenti sul Sistema Informativo sugli Attestati di prestazione energetica (SIAPE), con particolare attenzione agli APE emessi nel 2021.
Dei circa 1,3 milioni di APE analizzati, il 75% riguarda immobili edificati prima del 1991 e poco più del 3% è riferito a nuove costruzioni, quasi il 4% alle riqualificazioni energetiche e meno del 2,5% alle ristrutturazioni importanti.
Tra le novità di questa edizione – spiega l’Enea – la predisposizione di un questionario dedicato ai certificatori energetici, diffuso grazie al supporto di Regioni, Province Autonome e ordini professionali: oltre 6.500 tecnici hanno espresso il loro punto di vista su diversi aspetti del sistema di certificazione energetica nazionale, nell’ottica di migliorare l’APE, rendere più chiari i vantaggi che comporta per i consumatori e raggiungere una maggiore omogeneità della certificazione energetica a livello nazionale.
Fra le azioni di maggior rilievo figura l’avvio di un costante monitoraggio delle procedure di verifica della qualità degli APE effettuate da Regioni e Province autonome attraverso la verifica obbligatoria del campione del 2% degli attestati immessi nei sistemi regionali su base annua, previsto dal Decreto interministeriale 26 giugno 2015.
Emerge inoltre un crescente interesse verso il rapporto da parte dei segmenti più attivi del mercato che si ritiene stiano prendendo sempre più atto di come gli sforzi profusi nella definizione della metodologia di calcolo delle prestazioni degli edifici, alla cui base c’è la normativa tecnica UNI-CTI, si stiano realmente traducendo in un generale miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, a beneficio dell’intero sistema Paese.
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