Biometano da elettricità rinnovabile, il progetto +Gas Enea

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Enea studia la tecnologia "power to gas" che consente di recuperare l’elettricità prodotta in eccesso per trasformarla in biometano per autotrazione o da immettere in rete. I primi risultati e le foto delle apparecchiature sperimentali.

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Trasformare l’energia elettrica da fonti rinnovabili in un combustibile pulito, il biometano, da utilizzare per autotrasporto o per uso domestico.

Questo l’obiettivo di “+Gas”, progetto coordinato dall’ENEA e vincitore del bando della Regione Emilia-Romagna per soluzioni innovative di ricerca industriale strategica in ambito energetico.

I primi risultati del progetto sono stati presentati la scorsa settimana a Ecomondo, e riassunti in una nota stampa dell’Ente.

“L’incremento di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non programmabili come il fotovoltaico o l’eolico può generare degli eccessi di offerta rispetto alla domanda. Da qui l’interesse per soluzioni che consentono di recuperare l’elettricità prodotta in eccesso, trasformandola in biometano per autotrazione o da immettere in rete”, spiega Giuseppe Nigliaccio, ingegnere del Dipartimento tecnologie energetiche dell’ENEA e coordinatore del  progetto +GAS.

Tecnicamente – spiega la nota – il processo allo studio si chiama  ‘power to gas’ (‘dall’elettricità al gas’) e prevede che l’energia elettrica in eccesso sia utilizzata per produrre idrogeno che viene poi insufflato in un reattore biologico dove sono presenti batteri appositamente selezionati, in grado di trasformarlo in biometano.

La novità di questo processo sta nell’abbinare sinergicamente il tema dell’accumulo energetico, con lo sviluppo di nuovi combustibili rinnovabili e anche con la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che altrimenti verrebbe emessa in atmosfera.

“Per poter arrivare a una ‘realizzazione su scala industriale’ occorre  prima implementare la tecnologia attraverso la costruzione di impianti pilota su scala reale. La presenza di incentivi, l’aumento dell’efficienza ed una riduzione dei costi di realizzazione e gestione dell’impianto, potrebbero rendere la tecnologia utilizzabile già dai prossimi anni”, spiega ancora Nigliaccio.

Di seguito alcune foto delle apparecchiature sperimentali realizzate per il progetto presentate in  anteprima  a Ecomondo.Progetto +GAS

Progetto +GAS

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