“Si apre una nuova epoca per l’energia in Italia”, con questo entusiasmo Legambiente saluta il voto nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera sull’emendamento al decreto Milleproroghe che consente, attraverso la creazione di comunità energetiche, la produzione e lo scambio di energia da fonti rinnovabili (si veda QualEnergia.it).
Non meno soddisfatto il presidente della X Commissione del Senato Gianni Girotto, promotore dell’iniziativa legislativa che parla di “una vera e propria rivoluzione, da sempre fortemente voluta dal M5S, nelle modalità di produzione e consumo dell’energia rinnovabile”.
Sul lato dei privati – spiega il senatore pentastellato in una nota – pensiamo solo al fatto che in Italia vi sono 20 milioni di cittadini che vivono dentro 1,2 mln di condomini piuttosti vecchi, che sprecano più della metà dell’energia acquistata per scaldarli d’inverno e rinfrescarli d’estate. Ora, grazie alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e alla possibilità finalmente di autoconsumare l’energia, in un colpo solo possiamo, dimezzare il costo delle bollette per i condòmini (ed abbassarle per tutti gli italiani), diminuire considerevolmente il fabbisogno nazionale di energia, creare moltissimo lavoro per le nostre micro e Pmi, rientrare dell’investimento delle spese in 3 anni, far emergere il “nero” e pertanto creare i presupposti per diminuire le tasse a tutti
Sul lato delle imprese vi saranno ugualmente grandi opportunità di risparmio permesse dalle suddette nuove configurazioni, e vogliamo sottolinearlo con particolare risalto per le micro e piccole imprese, che, come i cittadini, potranno costituire delle Comunità energetiche, condividendone costi e benefici.
“Finalmente sarà possibile produrre e scambiare l’energia pulita – gli fa eco Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – nei condomini e tra imprese, tra edifici pubblici e attività commerciali. In questo modo si apre la strada per progetti locali di impianti solari in autoproduzione ma anche per scambiare localmente l’energia in eccesso, con riduzione di sprechi e vantaggi tanto ambientali quanto economici per imprese, famiglie e comunità”.
Il testo votato, ricordiamo, nasce da una proposta presentata da Legambiente e Italia Solare lo scorso novembre a Rimini durante la Fiera Ecomondo, con l’obiettivo di anticipare la direttiva europea 2018/2001 che promuove la creazione di comunità energetiche e di sistemi di autoconsumo da fonti rinnovabili.
L’obiettivo della proposta – spiega una nota di Legambiente – era di valorizzare in particolare lo scambio di energia da fonti rinnovabili per utenze poste all’interno della stessa rete di distribuzione, in modo da valorizzare progetti locali, e di creare vantaggi per l’energia autoconsumata istantaneamente, in modo da spingere configurazioni capaci di soddisfare al meglio i fabbisogni e di integrare sistemi di accumulo e di mobilità elettrica, sistemi efficienti, riducendo così lo scambio con la rete e contribuendo alla stabilità del sistema.
“Merito per l’iniziativa – prosegue Zanchini – va dato anche al senatore Girotto, presidente della Commissione Industria del Senato, del Movimento 5 stelle, che ha portato avanti la nostra proposta coinvolgendo il ministero dello Sviluppo economico. E teniamo a mettere in evidenza l’ampio consenso parlamentare che si è creato intorno a questa idea, che ha visto l’adesione del Pd e un identico emendamento è stato presentato dalla Lega e da Italia Viva. A dimostrazione che sulle innovazioni ambientali oggi si può costruire un ampio consenso con l’obiettivo di promuovere interventi virtuosi”.
L’emendamento, sottolinea dal canto suo Girotto, “è il risultato di un grande lavoro di preparazione, condivisione, e di grande partecipazione, tenuto con i gruppi politici parlamentari, il Ministro dello Sviluppo Economico e gli stakeholders di settore. Tale lavoro era iniziato presso la Commissione industria appena insediata, tramite un apposito affare assegnato sull’autoconsumo, e proseguito con la preparazione dell’emendamento appena approvato”.
L’emendamento consente lo scambio di energia, per impianti fino a 200 kW di potenza, ma è solo l’inizio di un processo che riguarderà ampiamente queste innovazioni.
Legambiente chiede ora che si apra subito la discussione in Parlamento sul recepimento della Direttiva europea 2018/2001, in modo da rendere possibile innovazioni in forme anche più ampie, che potranno consentire di rilanciare progetti da fonti rinnovabili in tutta Italia che coinvolgano le comunità per trarre vantaggi da impianti eolici, solari, idroelettrici, da biomasse delle scale più adatte a valorizzare le risorse locali e a creare consenso tra i cittadini nella transizione energetica.