Nel 2024 emissioni al minimo per la produzione elettrica europea

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Emissioni in calo del 13%. Le rinnovabili hanno contribuito per il 48% al mix di generazione. La media dei prezzi sul mercato all’ingrosso day-ahead si è attestata su 82 €/MWh. I dati di Eurelectric.

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La produzione di elettricità nei Paesi Ue ha raggiunto nuovi minimi in termini di emissioni nel 2024, facendo registrare un calo del 13% rispetto al 2023, da 542 a 471 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 (MtCO2eq).

Nel mix elettrico comunitario i combustibili fossili sono scesi al 28% della generazione complessiva, la quota più bassa di sempre, mentre le fonti rinnovabili hanno contribuito per il 48% e il nucleare per il 24%.

Un anno da record, quindi, quello che emerge dall’analisi dei dati pubblicati da Eurelectric, la federazione dell’industria elettrica europea che riunisce oltre 3.500 utility attive nella produzione, distribuzione e fornitura di elettricità.

Venendo alle singole fonti, il nucleare è quella che ha prodotto di più, con 656,4 TWh. Come nel 2023, l’eolico ha fatto più del gas naturale: 496,5 TWh sommando impianti a terra e offshore, contro 401,3 TWh del combustibile fossile. L’idroelettrico fa segnare quota 396,9 TWh, il fotovoltaico 281,1 TWh.

Queste ultime due fonti, combinate, hanno registrato un aumento di oltre 40 TWh rispetto al 2023. Il carbone continua a calare (265,2 TWh contro i 315,5 TWh dello scorso anno), mentre le bioenergie segnano un leggero aumento dai 126,7 TWh del 2023 a 129,3 TWh.

Eurelectric riporta che nel 2024 la domanda elettrica Ue è stata di 2.726 TWh, l’1,1% in più in confronto all’anno precedente, ma comunque un dato inferiore ai livelli pre-crisi.

La crescita è stata frenata da una maggiore efficienza energetica oltre che dal rallentamento della produzione industriale.

L’associazione cita ad esempio il caso della Germania, il cui consumo di elettricità per usi industriali è diminuito del 13% nel 2023 rispetto al 2021 “e si prevede un ulteriore calo nel 2024 (la produzione industriale è diminuita del 4% su base annua).

Per quanto riguarda i prezzi, nel 2024 la media sul mercato all’ingrosso day-ahead è scesa dai 97 €/MWh del 2023 a 82 €/MWh.

Il valore sarebbe ancora più basso, sui 76 €/MWh, se si tenesse conto soltanto dei primi 9 mesi dell’anno, prima dell’impennata dovuta all’aumento dei prezzi del gas e al calo di produzione da fotovoltaico ed eolico. I prezzi negativi inoltre hanno battuto un altro record, verificandosi 1.480 volte.

Per Eurelectric nel 2025 il potenziamento dell’elettrificazione industriale dovrà essere una priorità per la nuova Commissione europea, tramite in particolare il Clean Industrial Deal, il piano annunciato da Ursula von der Leyen dopo la sua rielezione per promuovere la competitività dell’industria.

Obiettivo del piano è semplificare le procedure, incanalare più investimenti in settori ad alta intensità energetica e tecnologie pulite, garantire forniture energetiche e materie prime a prezzi accessibili.

Tutto ciò grazie a nuovi strumenti incentivanti, come la creazione di una banca per l’elettrificazione, aree di accelerazione e meccanismi per ridurre i rischi associati agli accordi di acquisto di energia a lungo termine.

“I dati di Eurelectric – ha detto Cillian O’Donoghue, direttore delle politiche dell’associazione – dimostrano ancora una volta che investire in una maggiore generazione rinnovabile è la strada giusta per un’economia più competitiva e decarbonizzata, ma questa deve essere integrata da una maggiore capacità stabile e flessibile per bilanciare la loro variabilità, limitare la dipendenza dai costosi combustibili fossili e contenere i picchi di prezzo”.

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