“Abbiamo un nuovo governo. A qualcuno può piacere, a qualcuno no. Ma la buona notizia è che non ci serve più un governo”.
Questa battuta, pronunciata dal ceo di Solar Ventures Michele Appendino al convegno “Solar Market Parity UE” di Solarplaza tenutosi ieri a Milano, riflette bene il sentimento di molti operatori del fotovoltaico in questo momento.
L’attesa del decreto che reintrodurrebbe gli incentivi al FV – al momento a quanto pare incagliato all’Arera – passa quasi in secondo piano rispetto alla consapevolezza che il solare, in Italia come in diversi altri mercati europei, è ormai entrato nell’era della market parity.
Almeno per gli impianti utility scale, gli aiuti pubblici sono visti come un retaggio del passato, mentre, raggiunta la competitività economica rispetto alle altre fonti, il fotovoltaico si sta attrezzando per stare sul mercato ad armi pari con le altre tecnologie, trovando modi per gestire i rischi del caso, primo fra tutti quello della volatilità dei prezzi elettrici.
I pionieri e la seconda ondata
Per ora i progetti non incentivati operativi in Europa si contano sulle dita di una mano. In funzione oggi nel nostro paese ci sono solo i 64 MW di Montalto di Castro, di cui abbiamo parlato molto, realizzati da Octopus Investments e rifinanziati da MPS.
In Portogallo ci sono i 7,2 MW a Vale Matancas di …