Il Governo italiano si prepara a una stretta sui sussidi ai combustibili fossili, dopo un primo intervento nel decreto Sostegni appena entrato in vigore.
Il ministero della Transizione ecologica, evidenzia una nota dello stesso MiTE (neretti nostri), “presenterà un piano di uscita dai sussidi ambientalmente dannosi, in linea con il pacchetto Fit for 55, entro la metà del 2022“.
Questo annuncio è arrivato con la pubblicazione della quarta edizione del Catalogo di tali sussidi (e di quelli che invece sono ambientalmente favorevoli), con le stime relative agli anni 2019-2020.
I lavori di analisi, precisa la nota, “sono già cominciati e il piano permetterà di eliminare i sussidi ambientalmente dannosi sviluppando al contempo, quando necessario, criteri compensativi compatibili con la transizione ecologica, l’obiettivo dell’azzeramento netto delle emissioni climalteranti e la protezione dell’ambiente. In casi specifici, alcuni sussidi ambientalmente dannosi potranno già essere cancellati a breve“.
In base alle disposizioni di legge, i sussidi del Catalogo sono intesi nella loro definizione più ampia e comprendono, tra gli altri, incentivi, agevolazioni, finanziamenti agevolati ed esenzioni.
I sussidi dannosi sono stimati, rispettivamente, a 24,5-21,6 miliardi di € nel 2019-2020; fra questi, i sussidi alle fonti fossili sono ammontati rispettivamente a 15-13 miliardi di € per il 2019-2020.
Intanto il decreto Sostegni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, elimina la riduzione dell’accisa per i carburanti utilizzati nel trasporto ferroviario di persone e merci; annullata anche l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici impiegati per la produzione di magnesio da acqua di mare, e ritornano allo stesso livello precedente (più alto) le accise sui prodotti energetici per le navi che fanno esclusivamente movimentazione all’interno del porto di transhipment.
- Catalogo 2021 (pdf)
