Sistemi di accumulo per il fotovoltaico: incentivi in arrivo in Veneto

Primo via libera a contributi a fondo perduto fino a 3mila euro e a metà della spesa per l'acquisto e l'installazione delle batterie.

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Un contributo a fondo perduto fino 3.000 euro e fino al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di un sistema di accumulo a servizio di impianti fotovoltaici domestici.

Seguendo l’esempio lombardo, anche il Veneto mette in campo incentivi per le batterie da abbinare al fotovoltaico.

La Giunta regionale ieri, 28 maggio, ha infatti dato il primo via libera al provvedimento, che prevede un bando da 2 milioni di euro e rientra nelle azioni previste dal Piano Energetico Regionale sulle Fonti Rinnovabili, Risparmio ed Efficienza, adottato dal Consiglio Regionale nel 2017.

L’iter di approvazione del bando prevede ora il passaggio in III Commissione Consiliare. Acquisito il parere della Commissione, la delibera tornerà alla Giunta regionale per il via libera definitivo alla pubblicazione del bando.

Saranno ammessi al contributo interventi realizzati nel 2019 e le spese dovranno essere sostenute a decorrere dal 1 gennaio. Gli interventi, inoltre, dovranno essere realizzati e rendicontati entro il 13 dicembre 2019.

Attraverso il bando – spiega una nota della Regione – si intende fornire un concreto supporto all’utilizzo di sistemi di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e in tal senso l’art. 5 del Collegato alla Legge di Stabilità Regionale 2019 autorizza la Giunta regionale a concedere contributi a fondo perduto, a favore di soggetti privati residenti in Veneto, per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici al fine del contenimento del consumo energetico.

“Sono molto soddisfatto del primo via libera a questa importante delibera in tema di consumo energetico e sostenibilità – sottolinea Roberto Marcato, assessore regionale all’energia, che ha proposto il testo alla Giunta – è un intervento che, fornendo un incentivo direttamente al privato cittadino, consente, tra l’altro, di aumentare l’autoconsumo di energia e di supportare la stabilità della rete nell’ottica di un complessivo aumento della generazione distribuita. Siamo certi che produrrà anche un effetto volano sul tessuto produttivo sia in Veneto che fuori regione.”

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