La proposta di Cna Lombardia: “8,7 GW di fotovoltaico sui tetti delle Pmi”

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La misura costerebbe 2,5 miliardi e coinvolgerebbe 200mila imprese, stima l'associazione degli artigiani lombardi.

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“Non perdiamo altro tempo, dobbiamo varare una strutturata e potente campagna di co-finanziamento dell’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni delle Pmi: con una spesa di 2,5 miliardi si possono coinvolgere 200mila imprese in tutta Italia, installare 8.700 MW di potenza, ridurre di 1 miliardo di metri cubi l’anno i consumi di gas, ridurre del 60% i costi in bolletta”.

Questa la proposta che il presidente di Cna Lombardia, Giovanni Bozzini, ha illustrato ieri durante l’incontro con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

Accesso al credito

Durante il colloquio, avvenuto presso l’assessorato allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, voluto e organizzato dall’assessore lombardo Guido Guidesi, Bozzini ha anche avuto l’opportunità di sottolineare al ministro Giorgetti alcune istanze fondamentali in questa fase, spiega una nota di Cna Lombardia.

“È necessario potenziare il più possibile gli strumenti di supporto all’accesso al credito e di abbattimento dei tassi di interesse, battendosi in sede Ue per una maggiore flessibilità monetaria della Bce”, ha sottolineato il presidente.

“È inoltre tempo di riprendere celermente un ciclo di politiche industriali per le micro, piccole e medie imprese del manifatturiero italiano, in grado di andare oltre il 4.0 in una logica di economia circolare: il combinato disposto di una politica nazionale e dell’azione di Regione Lombardia sulle filiere produttive, potrebbe costituire un valido strumento di rilancio in questa fase di riposizionamento nelle catene globali del valore”, ha aggiunto il segretario regionale Cna, Stefano Binda, presente durante l’incontro.

La proposta di Italia Solare

Il fotovoltaico sul tetto delle imprese è anche tra le proposte presentate, sempre ieri, da Italia Solare a un altro ministro, quello dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

L’associazione chiede il potenziamento al 65% delle detrazioni fiscali estendendole alle utenze non domestiche, e, per gli impianti oltre i 20 kW di utenze aziendali, propone un fondo di garanzia a favore delle banche che finanziano gli impianti delle imprese, “in modo che le stesse non vedano intaccato il proprio castelletto fidi”.

“Ove tali impianti siano collocati su edifici e capannoni per i quali la ricostruzione del tetto è essenziale per potervi collocare i moduli fotovoltaici, sarebbe opportuno concedere anche una adeguata detrazione fiscale”, aggiunge Italia Solare.

Gli incentivi “in fase di studio” al Mimit

Come abbiamo riportato, di recente dal ministero per l’Industria e il Made in Italy è arrivata la notizia che “sono in fase di studio” incentivi per favorire l’autoproduzione da rinnovabili nelle aziende.

L’annuncio è arrivato la settimana scorsa, in risposta a un’interrogazione che chiedeva se il ministero stia valutando l’istituzione di un credito d’imposta per le Pmi per incentivare l’installazione di impianti Fer, anche a servizio di comunità energetiche rinnovabili.

La risposta del Mimit è stata appunto che si sta pensando a “misure di incentivazione a fronte di investimenti in beni strumentali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili impiegata ai fini dell’autoconsumo nell’ambito dei propri processi aziendali”.

L’idea, si è spiegato, è di “un ampliamento delle misure agevolative previste dal Piano Transizione 4.0 per tenere conto degli obiettivi green”.

“Nella rinegoziazione in corso del Pnrr, siamo fiduciosi di poter orientare in modo più efficace le risorse europee già stanziate e quelle del RePowerEU verso interventi che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi energetici e di sostenibilità ambientale”, ha informato il Mimit.

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