I Power Purchase Agreement (PPA) possono essere uno strumento chiave per decarbonizzare le industrie italiane e renderle più competitive: permettono di ridurre l’impronta ambientale e approvvigionarsi di energia a prezzi convenienti e stabili.
Considerando i costi attuali del fotovoltaico e dell’elettricità dalla rete, un PPA garantisce una fornitura interessante: la media dei contratti siglati a novembre 2024 per il nostro paese (rilevata da Pexapark) è sui 50 €/MWh, a fronte di un Pun che, al momento in cui scriviamo, è sui 130 €/MWh.
Si tratta però di configurazioni complesse e per questo sono essenziali contratti capaci di mitigare eventuali rischi cui entrambe le controparti possono essere esposte.
Il mercato del PPA, anche se ormai non più giovane, è in piena evoluzione. Nel nostro Paese questo tipo di accordi non è ancora arrivato al massimo del potenziale e in questa fase ha due freni.
Il primo, è un quadro normativo in costante evoluzione, che riduce le certezze necessarie agli investitori per realizzare gli impianti e riduce l’offerta di energia pulita. Si pensi, per i grandi impianti, a tutta la questione dell’individuazione delle aree idonee.
L’altro intralcio ai PPA sono gli incentivi pubblici per le rinnovabili, superiori ai prezzi che i produttori fotovoltaici possono ottenere dagli accordi bilaterali, che quindi restano un’opzione meno appetibile.
Due sono al momento i “concorrenti” ai PPA: l’Energy Release 2.0, il meccanismo che consente alle aziende energivore o a terzi che realizzano un impianto di vedersi “anticipare” per 3 anni dal Gse l’energia a 65 €/MWh, e il cosiddetto decreto Fer X, che incentiverà il FV con remunerazioni attraenti.
All’Energy Release possono però accedere solo gli energivori iscritti nel relativo elenco Csea per l’anno 2024 e il termine è fissato al prossimo 14 febbraio (dopo essere stato prorogato di un mese); il Fer X, nella sua versione transitoria dovrebbe partire nei prossimi mesi e richiede un investimento diretto.
Come abbiamo spiegato anche di recente, poi, un’impresa ha varie altre strade per dotarsi di un impianto o rifornirsi di energia pulita (Fotovoltaico per le aziende: noleggio, leasing, PPA, impianti propri o project finance?).
Rispetto a quasi tutte le altre soluzioni, però, trattandosi di modelli di un investimento third party, i PPA hanno il vantaggio di non impattare sul bilancio, evitando all’azienda di dedicare risorse alla realizzazione e alla gestione dell’impianto, che può essere realizzato sia sul sito produttivo del consumatore che altrove.
All’orizzonte poi, ci sono diverse innovazioni che promettono di rendere sempre più interessanti i contratti bilaterali, quali quelle dei PPA 24/7, che danno la garanzia di usare energia pulita in tutte le fasce orarie.
Di tutto questo parleremo in un webinar il 15 gennaio. L’evento, organizzato da Fiera Milano in collaborazione con QualEnergia.it, fa parte di una serie di seminari online che anticipano i contenuti del nuovo format di Fiera Milano, NetZero Milan Expo-Summit, che si svolgerà dal 14 al 16 maggio 2025, presso Allianz MiCo di Milano.
Durante l’incontro online di mercoledì prossimo, analizzeremo gli aspetti contrattuali, le normative di riferimento e i benefici economici, anche andando a scoprire alcuni esempi di cosa si è fatto in alcuni casi concreti. Questo il programma di mercoledì 15 gennaio 2025– ore 17-18.
Relatori:
- Federico Macioci, senior consultant Key to Energy– I PPA e il mercato elettrico
- Giuseppe Pastorino (presidente di Aicep) – La domanda di energia delle industrie e le possibili risposte dei PPA
- Stefano Cavriani (direttore Ego Group) – I PPA in azione: casi pratici e prospettive
- Francesca Manso, (Managing Director, BayWa r.e. Power Solutions Srl) – Corporate PPA: modello innovativo per la crescita delle energie rinnovabili
Modera: Giulio Meneghello (QualEnergia.it)