Eolico, Anev “soddisfatta” per il dialogo con il governo

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L’associazione nazionale del settore eolico tira le somme di un anno di esecutivo Meloni, elencando i risultati ottenuti e auspicando che si continui in questa direzione.

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A un anno dall’insediamento del governo Meloni, l’Anev tira le somme sull’operato dell’esecutivo, esprimendo “soddisfazione” per il dialogo avuto e auspicando “una accelerazione nell’approvazione delle ulteriori misure necessarie a raggiungere gli obiettivi settoriali”.

Le proposte avanzate dall’Anev che hanno visto concreta applicazione “sono molte”, si legge in una nota dell’associazione, che cita l’espunzione della verifica preventiva archeologica da parte delle Sovrintendenze per le Valutazioni di Impatto Ambientale, oltre all’adeguamento Istat per le tariffe di aste e registri nell’ultima procedura del Gse.

“Molto utile”, prosegue il comunicato, è stata la creazione del Tavolo degli Stati Generali delle Rinnovabili “che sta consentendo un dialogo costante con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin con tutte le associazioni del sistema elettrico”.

Bene per Anev anche l’accoglimento della semplificazione delle procedure autorizzative, come la modifica al Decreto Asset, laddove all’art. 12-ter ha stabilito che gli effetti delle nuove dichiarazioni di notevole interesse pubblico non si applicano alle opere per la realizzazione degli impianti Fer, i cui procedimenti autorizzativi abbiano già ottenuto il provvedimento di valutazione di impatto ambientale o altro titolo abilitativo.

Tra le iniziative accolte e che verranno realizzate per il futuro, prosegue il comunicato, si citano oltre a “nuove misure di sburocratizzazione”, anche la separazione tecnologica nelle nuove procedure di sostegno alle Rinnovabili del Decreto Fer X e la definizione della Aree Idonee, con una riduzione delle distanze di buffer dai vincoli archeologici che si auspica scendano a non più di 500 metri.

Per Anev, inoltre, “di rilevantissima nota” è il fatto che grazie al lavoro svolto dall’Anev con il Gruppo di Lavoro guidato da Guido Martinelli, è stato possibile ottenere l’esclusione delle torri eoliche dal calcolo dell’Imu come previsto dalla Circolare n. 28/E dell’Agenzia delle entrate.

L’associazione ritine dunque “soddisfacente il percorso fatto fino ad oggi con il Governo Meloni che ha mostrato apertura rispetto alle richieste del settore” e auspica “una prosecuzione delle interlocuzioni sempre più fattiva e concreta, volta a trasformare le molte ulteriori misure in provvedimenti utili al raggiungimento degli obiettivi settoriali”.

“Nel 2022 – conclude la nota – il nostro Paese ha installato 3,1 GW di capacità rinnovabile e per raggiungere i target di decarbonizzazione dovrà installarne 80 al 2030. Il Pniec prevede che 14 di essi siano attribuiti all’eolico on-shore. È in questa direzione che ci aspettiamo prosegua l’attività dell’esecutivo”.

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