In Europa l’industria delle costruzioni consuma circa il 36% dell’energia, contribuisce per circa il 40% delle emissioni annuali di CO2, è responsabile del 50% delle estrazioni di materie prime e del consumo di 1/3 di acqua potabile e interessa 18 milioni di posti di lavoro.
Quello dell’edilizia dunque, oltre ad essere un potente motore dell’economia globale, è anche un settore cruciale per il raggiungimento degli obiettivi sul clima degli accordi di Parigi.
Proprio oggi si chiude in Polonia la Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, COP24, che ha visto in prima linea il movimento dei green building rappresentato dal World GBC, di cui fa parte anche GBC Italia, che rappresenta la più grande organizzazione internazionale al mondo attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili.
Secondo lo studio recentemente pubblicato dalle Nazioni Unite per l’Ambiente e l’Agenzia internazionale per l’energia si prevedono interventi drammatici da parte dei governi, delle città e delle imprese per ridurre l’impronta di carbonio degli edifici e del settore dell’edilizia globale se si vogliono rispettare gli accordi internazionali.
Il documento presentato da GBC “Rapporto sullo stato globale 2018. Per un settore delle costruzioni ad emissioni zero” (allegato in basso), efficiente e resiliente documenta lo stato e i trend di indicatori chiave per tenere traccia del consumo di energia, delle emissioni, delle tecnologie, delle politiche e degli investimenti del settore delle costruzioni, a livello globale e in regioni chiave.
La potenza dei piani di azione nazionali per il clima (NDC) rappresenta un’opportunità chiave per colmare le lacune politiche e stimolare azioni più incisive per la decarbonizzazione degli edifici e del settore delle costruzioni. Il settore edile, inoltre, deve evolversi per riflettere l’urgenza di avere edifici più resilienti di fronte ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi come tempeste, alluvioni, raffiche di vento e temperature altissime.
“Il recente rapporto dell’ IPCC toglie ogni dubbio: il settore dell’edilizia e delle costruzioni deve decarbonizzare entro il 2050 per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. – dichiara James Drinkwater, direttore del network regionale europeo del World Green Building Council. – Il nostro network globale di Green Building Council si sta impegnando per l’incremento di edifici a emissioni zero attraverso i sistemi di certificazione, la formazione, le politiche e l’impegno delle aziende. Inoltre, la nostra partnership si sta impegnando per dare vita e attuare lo strumento innovativo dell’UE “LEVEL(S)”, per questo i GBC europei stanno governando le riflessioni sul ciclo di vita e l’economia circolare per porre attenzione sull’impatto delle emissioni totali del nostro settore.”
In tutto il mondo e in Europa, la filiera dell’edilizia è protagonista di una fase di profonda innovazione. I sistemi di rating come LEED, BREEAM, WELL, ENVISION, GBC, Living Building Challege, CasaClima, ITACA, si sono diffusi rapidamente. Questi sistemi rappresentano l’equivalente nell’edilizia di pratiche che in tutti gli altri ambiti sono normali, per esempio nell’acqua minerale c’è un’etichetta che dichiara tutte le caratteristiche dell’acqua minerale. Per gli edifici non esistono ancora sistemi di etichettature che dichiarino quanto consumano, come si vive nell’edificio, quali sono i materiali con cui è stato prodotto, il comfort acustico, termico, visivo, e così via. I sistemi di certificazione, seppure con le loro specifiche differenze, sono trasparenti e rappresentano una garanzia, dichiarando tutte le performance del sistema edificio.
“Dai protocolli, ma in particolare dalla loro applicazione e delle esperienze acquisite ‘sul campo’ in parecchi anni si possono fornire elementi utili ai decisori politici in modo che le procedure possano diventare in un futuro delle prassi cogenti. Il progetto europeo LEVEL(S), a cui partecipiamo insieme al World GBC, è una importante occasione per andare in questa direzione ma anche una conferma di quanto sia importante trovare una sinergia tra il nostro lavoro e le attività legislative e normative. Una occasione da non perdere è anche quella dei CAM (Criteri Ambientali Minimi) Edilizia, da cui emerge una importante sinergia tra ciò che è contenuto nelle leggi ed i protocolli. E siamo solo all’inizio: la questione ambientale quindi, non solo energetica nel settore edilizio, ma anche nel territorio e nelle infrastrutture, deve essere una grande opportunità di sviluppo e le esperienze acquisite attraverso i protocolli devono necessariamente essere canalizzate stimolando i decisori.” Sostiene Giuliano Dall’Ò, Presidente di GBC Italia.
Per questo motivo GBC Italia ha organizzato un convegno che ha approfondito nella prima parte le politiche di sviluppo dell’edilizia sostenibile e, nella seconda parte, ha indagato quale sia il contributo concreto che i sistemi di certificazione possono dare alla decarbonizzazione e all’economia circolare. GBC Italia ha organizzato per la prima volta in Italia un tavolo di confronto con gli sviluppatori dei rating system seduti e uniti per un unico obiettivo: promuovere azioni comuni su temi portanti che sono alla base di una rivoluzione che è appena iniziata.