Come superare la contrapposizione tra fonti rinnovabili e territorio

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Presentato nel corso di un convegno al Gse il progetto coordinato da RSE che mette a disposizione di istituzioni e operatori gli strumenti più avanzati a supporto della pianificazione energetica e delle rinnovabili. Tra i temi affrontati anche gli iter autorizzativi e il decreto Aree idonee.

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La conoscenza della distribuzione delle risorse rinnovabili, l’individuazione delle aree più adatte per lo sviluppo di specifiche fonti energetiche, la stima degli effetti positivi e negativi che tale sviluppo determina sono elementi essenziali per promuovere la decarbonizzazione.

Di questo si è parlato nel corso del convegno che si è tenuto stamattina, presso l’Auditorium GSE di Roma, dal titolo Dai territori alle rinnovabili. Gli strumenti di analisi territoriale, organizzato da RSE con il fondo della Ricerca di Sistema, in collaborazione con Althesys.

Obiettivo dell’incontro è stato quello di offrire una panoramica degli strumenti di analisi territoriale e di stimolare un confronto sul contributo che essi possono fornire ai temi strategici per la transizione energetica.

Franco Cotana, Amministratore Delegato di RSE, ha introdotto il convegno ricordando che la transizione energetico-ambientale, dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, nei prossimi 25 anni avrà un impatto talmente rilevante sul territorio che può essere considerata come il più grande piano infrastrutturale che l’Italia abbia mai conosciuto dal tempo dell’Impero Romano.

“Il nostro Paese è chiamato a misurarsi con un’importante e non facile sfida, che impone un’accelerazione degli investimenti per lo sviluppo e l’impiego delle rinnovabili, necessari per raggiungere gli obiettivi europei e italiani del PNIEC”, ha detto Cotana.

RSE, nell’ambito della Ricerca di Sistema, mette a punto analisi e strumenti utili ai protagonisti di questa partita, chiamati a definire politiche energetiche adeguate e a innovare le imprese in modo sostenibile, tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello economico.

Ad esempio, RSE fornisce questi strumenti alle strutture ministeriali per la definizione delle aree idonee e del burden sharing.

“Lo spazio è una risorsa limitata e preziosa – ha ricordato Stefano Maran, che coordina in RSE il progetto di Ricerca di Sistema Energia da fonti rinnovabili e integrazione nel territorio.

“Gli strumenti di analisi territoriale costituiscono il mezzo più efficace per sostenere la pianificazione energetica e promuovere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili in armonia con le caratteristiche dei territori e con gli altri usi”, ha detto Maran.

“Un rapporto equilibrato con il territorio – rileva Alessandro Marangoni, CEO di Althesys – è fondamentale per realizzare le rinnovabili necessarie per la decarbonizzazione. Per creare valore condiviso, tuttavia, è necessario il concorso di tutte le parti in causa: imprese, enti locali, legislatore nazionale, amministrazioni centrali e locali. Per realizzare gli impianti che servono nell’interesse di tutto il sistema Italia occorre puntare su un sistema di governance organico, efficace ed efficiente”.

Tra gli strumenti di analisi sono stati ricordati i due Atlanti tematici: sunRiSE e AEOLIAN.

Sono stati sviluppati e manutenuti da RSE, e forniscono la distribuzione ad alta risoluzione, rispettivamente, della risorsa solare ed eolica sull’intero territorio nazionale.

Attraverso l’uso di dati da satellite e di modelli matematici avanzati, i due atlanti forniscono informazioni e dati funzionali alla pianificazione, gestione e monitoraggio del sistema energetico.

È possibile consultare in sunRiSE i dati di irradianza attuali e previsti per il giorno successivo, nonché i dati storici mensili dal 2005.

In AEOLIAN può essere analizzata e scaricata la ricostruzione dei dati di ventosità e producibilità eolica degli ultimi trent’anni a passo orario, non solo sul dominio onshore ma anche su quello offshore. Questi ultimi dati, integrati dalla conoscenza dei vari aspetti ambientali, sociali, economici e culturali, sono un’informazione essenziale, per determinare le potenzialità energetiche del territorio italiano.

Nel corso dell’incontro sono state dibattute le questioni legate al futuro delle rinnovabili nel nostro territorio, anche in vista degli obiettivi europei e italiani del PNIEC. Sul supporto che il GSE fornisce alla pianificazione territoriale e allo sviluppo delle Fer è intervenuto Davide Valenzano, Head of Regulatory Affairs del GSE.

Massimiliano Atelli, Presidente della Commissione Via-Vas, ha poi fatto il punto sul percorso che attende la diffusione delle rinnovabili.

Numerosi gli spunti emersi nella prima parte del convegno, che hanno animato la tavola rotonda dal titolo “Come realizzare gli investimenti“, coordinata da Leonardo Berlen, Direttore editoriale di QualEnergia, con Pietro Pacchione, Vicepresidente di Elettricità Futura, Eleonora Petrarca, Head of Business Deve-lopment Italy di Enel Green Power, Mariagrazia Midulla, Responsabile per Clima ed Energia di WWF Italia, Simone Togni, Presidente di ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento, e Roberto Venafro, Head of Environment and Climate Change di Edison.

Si è discusso di rinnovabili come elementi di interesse pubblico prevalente in questa fase storica e dell’attuale contrapposizione, che emerge da più parti, tra questi impianti e la tutela del paesaggio.

C’è accordo sul fatto che la versione finale del decreto sulle Aree idonee, oggi in bozza, porti a un’effettiva semplificazione dei processi autorizzativi, e non ponga dei vincoli stringenti all’installazione degli impianti, una condizione essenziale per pianificare gli investimenti necessari da qui almeno al 2030.

A breve contiamo di pubblicare il video dell’intero convegno del 25 ottobre.

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