Slitta al 31 marzo 2023 il termine per l’invio all’Agenzia delle Entrate della comunicazione relativa alla scelta tra cessione del credito o sconto in fattura, per quanto riguarda i lavori effettuati con i bonus edilizi; slitta alla stessa data anche la scadenza per gli adempimenti relativi ai lavori sulle parti comuni degli edifici residenziali.
A disporlo è un emendamento al disegno di legge Milleproroghe, che ha ottenuto il via libera delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato e passa ora all’esame dell’Aula.
Normalmente, i committenti di un intervento agevolato con il Superbonus e gli altri bonus edilizi, che optano per lo sconto in fattura o la cessione del credito, devono comunicare la scelta tra queste due opzioni all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo di ogni anno.
La proroga – da quanto si apprende dalla stampa di settore – ha quindi aggiunto solo 15 giorni in più e bisognerà capire se effettivamente saranno sufficienti per recepire le modifiche normative orientate a sbloccare la cessione dei crediti, un tema complesso perché deve conciliare la tutela dei conti pubblici (vedi anche: Cessione del credito, le nuove regole Eurostat e il futuro del Superbonus) con la sopravvivenza delle tantissime imprese che hanno praticato lo sconto in fattura, ma non sono poi riuscite a cedere il corrispondente credito fiscale, per via della saturazione del mercato.
Un problema su cui si stanno concentrando anche molte Regioni, come Puglia, Campania, Sardegna e Calabria, pronte ad acquistare crediti dalle banche (vedi anche: Bonus edilizi, anche la Puglia punta ad acquisire i crediti dalle banche).