L’Ue punta a diventare la prima economia a zero emissioni di carbonio entro il 2050, con un forte aumento della produzione di energia rinnovabile.
Un rapporto di recente pubblicazione, a cura del Joint Research Centre di Ispra, dal titolo “Renewable energy production and potential in EU rural areas” (link in fondo all’articolo) analizza la produzione attuale e potenziale di energia fotovoltaica, eolica terrestre e idroelettrica, evidenziando il ruolo che può essere svolto dalle aree rurali e dalle comunità energetiche.
Il potenziale inutilizzato del fotovoltaico, dell’eolico onshore e dell’energia idroelettrica è prevalentemente localizzato nelle aree rurali (78%), seguito da centri urbani minori e sobborghi (18%) e città (3,5%).
Pertanto, le aree rurali sono e continueranno a essere attori chiave nella generazione di energia rinnovabile, ruolo che potrà essere rafforzato, poiché ai territori dell’Ue viene sempre più chiesto di contribuire alla transizione energetica.
Produzione di energia nelle aree rurali
L’installazione di impianti rinnovabili spesso richiede occupazione di suolo, soprattutto per il fotovoltaico a terra e i parchi eolici. Per una transizione energetica sostenibile, le linee guida della Commissione europea suggeriscono di evitare aree ad alta biodiversità e riserve naturali, privilegiando invece superfici già urbanizzate o terreni degradati con scarso valore agricolo.
Coerentemente, il rapporto ha individuate le aree idonee per lo sviluppo di produzione da Fer nelle aree rurali escludendo dalla valutazione siti Natura 2000, aree chiave per biodiversità e avifauna e altre zone protette. Anche i terreni agricoli sono stati considerati inadatti, selezionando solo suoli degradati e a rischio abbandono.
L’analisi ad alta risoluzione effettuata mostra che il 3,4% della superficie Ue è idoneo, con l’80% situato in aree rurali, includendo 93.000 kmq per FV a terra e 110.000 kmq per parchi eolici.
Secondo il rapporto, l’elevata densità di capacità installata per unità di superficie, insieme alla sua capacità di sfruttare aree edificate (tetti) e il terreno, fa dell’energia solare la fonte che offre il più grande potenziale inutilizzato: potrebbe raggiungere 11.000 TWh/anno. Il potenziale solare FV inutilizzato dell’Unione europea è circa 10 volte quello dell’eolico onshore e circa 100 volte quello dell’idroelettrico.
FV a terra, la principale fonte energetica nelle aree rurali
I sistemi FV a terra sono la principale risorsa inutilizzata nell’Ue, soprattutto nelle aree rurali: con il 2,2% del territorio dedicato a nuove installazioni, l’Ue potrebbe generare 10.400 TWh/anno in più, di cui l’85% proprio nelle zone rurali.
Spagna e Romania concentrano il 48% del potenziale inutilizzato, mentre nel 51% dei comuni europei il FV a terra è la principale fonte rinnovabile non sfruttata.
FV sui tetti: opportunità per città e aree con scarsità di territorio
Il fotovoltaico sui tetti è un’opportunità chiave per produrre energia rinnovabile nelle aree edificate, specialmente in zone urbane e comuni con limitata disponibilità di terreno.
Sfruttando il 26% delle superfici edificate dell’Ue (0,17% del territorio), si potrebbero generare 730 TWh/anno, equamente distribuiti tra aree rurali (36%), sobborghi (37%) e città (27%).
Il fotovoltaico sui tetti è la principale fonte rinnovabile inutilizzata nel 46% dei comuni europei, con particolare riferimento a Malta, Belgio e Paesi Bassi dove raggiunge l’85%.
Potenziale dei parchi eolici
La produzione di energia eolica onshore è cresciuta costantemente nell’Ue (350 TWh/anno nel 2023), con Germania, Spagna e Francia in testa alla produzione, rispettivamente, con 93, 60 e 39 TWh/anno.
Sfruttando il 2,3% del territorio, dei nuovi parchi eolici potrebbero generare 1.400 TWh/anno, coprendo il 53% del consumo Ue. L’85% del potenziale inutilizzato e l’83% del terreno idoneo per l’eolico onshore si trova in aree rurali.
L’eolico onshore è rilevante nel Nord Europa, specialmente in Finlandia, Svezia, Irlanda dove è la principale fonte di potenziale RES inutilizzato. In Estonia, Lettonia e Lituania, oltre l’80% dei comuni ha un potenziale inutilizzato che è simile in termini di entità al potenziale fotovoltaico a terra. Queste aree, significative anche in Danimarca e Polonia, possono trarre vantaggio dalla combinazione di eolico onshore e fotovoltaico a terra.
Idroelettrico: riqualificazione dei bacini, ammodernamento e FV galleggiante
La capacità idroelettrica dell’Ue è oggi quasi del tutto sfruttata, con la costruzione di nuove grandi centrali scoraggiata per impatti ambientali e costi elevati.
Tuttavia, la produzione attuale di 375 TWh/anno potrebbe aumentare di 133 TWh/anno grazie a soluzioni alternative: FV galleggiante coprendo il 10% dei bacini delle centrali elettriche (61%), modernizzazione di impianti esistenti (35%) e piccole soluzioni idroelettriche come la (ri)alimentazione di mulini ad acqua, reti di distribuzione idrica e impianti di trattamento delle acque reflue (4%).
Le aree rurali generano attualmente il 75% dell’energia idroelettrica europea e hanno il 51% del potenziale inutilizzato, cruciale in zone montuose per integrare Fer intermittenti.
Comunità energetiche: suggerimenti e buone pratiche per svilupparle
Il rapporto raggruppa in otto ambiti le migliori modalità di intervento. I consigli, destinati alle comunità energetiche rurali, sono naturalmente estendibili a tutte le CER.
Coinvolgimento e partecipazione della comunità
- Comunicare in modo efficace per coinvolgere i residenti nei progetti creando un ampio sostegno; membri di diverse età e provenienza possono agire da moltiplicatore di stimoli.
- Promuovere processi decisionali inclusivi e trasparenti fin dalle prime fasi di sviluppo del progetto, coinvolgendo associazioni e aggregazioni locali per agevolare l’inclusione.
- Organizzare regolari riunioni, workshop e sessioni informative per educare i residenti sulle energie rinnovabili e sui suoi benefici; incoraggiare la partecipazione attiva e creare opportunità per i residenti di contribuire con le proprie idee, preoccupazioni e competenze.
- Avviare piccoli progetti di successo che attirino l’attenzione dei media e stimolino la comunità verso progetti più ambiziosi.
- Rispettare la posizione di chi non desidera partecipare.
Collaborazione e partnership
- Collaborare con le autorità locali, le agenzie per l’energia e altri stakeholder rilevanti per agevolare l’esplorazione delle normative, ottenere permessi, facilitare le procedure amministrative, acquisire competenze o altre risorse (ad esempio, gli spazi) e finanziamenti.
- Stabilire partnership con altre comunità energetiche, esperti del settore, istituti di ricerca e organizzazioni non-profit per sfruttare le loro conoscenze, risorse ed esperienza.
- Entrare e rimanere in contatto con altre comunità energetiche per condividere esperienze, lezioni apprese e best practice nella fase di istituzione e sviluppo.
- Collaborare con organizzazioni non-profit che hanno esperienza e contatti con soggetti vulnerabili.
Finanziamenti e modelli aziendali
- Esplorare varie opzioni di finanziamento: pubblico, privato, cooperativo, crowdfunding.
- Elaborare un solido piano finanziario garantendo sostenibilità e fattibilità a lungo termine.
- Coinvolgere PMI locali e tecnici nella gestione della comunità energetica per garantire competenza e imprenditorialità.
- Sviluppare modelli aziendali innovativi, come la proprietà collettiva degli impianti, assicurando benefici locali e reinvestimento dei ricavi.
- Pensare a nuovi servizi, ad esempio energetici, che potrebbero essere erogati con il coinvolgimento di esperti qualificati.
- Considerare modelli che non richiedano una contribuzione da parte dei membri, consentendo a tutti di partecipare.
- Esplorare flussi di entrate oltre la produzione di energia, come servizi energetici, turismo o agricoltura.
Considerazioni tecniche
- Eseguire valutazioni dettagliate del potenziale di energia rinnovabile nell’area e analizzare i fattori tecnici, economici e ambientali per determinare le tecnologie più adatte e la scala del progetto.
- Monitorare i progressi tecnologici e il mercato per soluzioni convenienti ed efficienti.
- Valutare il potenziale di tecnologie innovative come la gestione della domanda, la ricarica delle auto o i sistemi di accumulo di energia, per ottimizzare l’uso di energia rinnovabile e migliorare la resilienza energetica.
- Assicurarsi che le persone deputate a sviluppare la tecnologia energetica nella comunità abbiano esperienza pregressa nel settore e siano in grado di gestire le fasi operative e progettuali.
Istruzione e consapevolezza
- Promuovere campagne di informazione, formazione e sensibilizzazione della comunità locale, membri e non membri, sull’importanza delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e dei vantaggi della cooperazione.
- Stabilire partnership con istituti scolastici locali per incorporare le energie rinnovabili nei programmi di studio e promuovere l’interesse delle generazioni future per l’energia sostenibile.
- Incoraggiare un dialogo aperto, affrontare le preoccupazioni e creare consenso per garantire il supporto e la proprietà del progetto; la comunicazione e l’istruzione creano anche un senso di orgoglio locale e di proprietà delle energie rinnovabili e della transizione energetica.
Considerazioni ambientali e sociali
- Condurre valutazioni approfondite dell’impatto ambientale con attenzione alle normative ambientali.
- Dare priorità alla protezione degli habitat naturali, della fauna selvatica e del patrimonio culturale nella pianificazione e nell’implementazione del progetto.
- Considerare gli aspetti sociali, come l’equa condivisione dei benefici e la creazione di posti di lavoro, e affrontare i potenziali impatti sulle comunità locali, tra cui rumore, paesaggio ed estetica o conflitti sull’uso del suolo.
- Elaborare e condividere studi approfonditi sulle implicazioni e i benefici di una comunità energetica rispetto alla protezione ambientale per contrastare la disinformazione.
Monitoraggio, valutazione e trasferimento della conoscenza
- Implementare sistemi di monitoraggio solidi per tracciare la salute economico-finanziaria della comunità energetica e valutare le prestazioni tecniche dei progetti, la produzione di energia e la riduzione delle emissioni.
- Valutare regolarmente gli impatti sociali, economici e ambientali dei progetti, cercando feedback dalla comunità e adattando le strategie di conseguenza.
- Condividere i risultati del progetto e le lezioni apprese con altre comunità e parti interessate, per contribuire alla condivisione e alla replicazione delle conoscenze.
- Documentare esperienze di progetto buone e meno buone, lezioni apprese e storie di successo, per facilitare la condivisione delle conoscenze; condividere approfondimenti con altre comunità, decisori politici e parti interessate per ispirare la replicazione e l’ampliamento di progetti simili; promuovere comunità di pratica di supporto per accelerare la crescita e la replicazione delle iniziative energetiche.
Aspetti locali, regionali e nazionali
- Acquisire il supporto, la conoscenza, le informazioni e i finanziamenti di entità regionali, nazionali e di istituti finanziari.
- Semplificare e snellire i processi amministrativi per l’istituzione delle CER, in particolare gli iter delle pubbliche amministrazioni, che rappresentano un ostacolo importante; collaborare a stretto contatto con le autorità per accelerare i processi di autorizzazione e connessione alla rete, riducendo gli oneri amministrativi e i ritardi.
- Sfruttare il supporto delle organizzazioni regionali per fornire assistenza finanziaria e tecnica.
Renewable energy production and potential in EU rural areas (Joint Research Center, Ispra)