SDC, “Approvate l’emendamento ‘Libera Tutti’ ve lo chiede l’Antitrust”

  • 29 Luglio 2016

Un appello di CODICI, Greenpeace, ITALIA Solare, Kyoto Club, Legambiente e WWF. Riportiamo il comunicato congiunto.

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È in discussione in commissione X del Senato dopo il parere positivo della Commissione Finanze, nell’ambito del Ddl Concorrenza, l’emendamento 34.0.03.

L’articolato, proposto da uno schieramento eterogeneo di Senatori, prevedrebbe l’introduzione anche in Italia di un sistema legislativo che permetta la nascita delle reti di distribuzione elettriche chiuse. Ovvero chi vuole, se ci sono le condizioni, può rendersi autonomo nella produzione ed utilizzo di energia.

Un vero e proprio toccasana per l’economia e le tartassate tasche delle imprese e degli italiani, dopo il crollo degli investimenti nelle fonti rinnovabili.

Quale testo migliore se non quello del Ddl Concorrenza per liberalizzare finalmente un settore che è completamente chiuso alla gestione monopolistica dei distributori di energia? In Italia un solo operatore gestisce l’85% di questo mercato.

Ieri l’Antistrust ha scritto al Governo, al Parlamento e ad altri organi auspicando un intervento “in favore di una revisione ed integrazione della disciplina normativa e regolamentare riguardante i Sistemi di Distribuzione Chiusi, volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla RIU e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzate delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione” (si veda anche QualEnergia.it “SDC, l’Antitrust interviene in difesa delle reti private” ndr).

Sull’argomento, per l’esame del Ddl concorrenza, come Associazioni abbiamo proposto di presentare un emendamento contenente disposizioni sui Sistemi di Distribuzione Chiusi al fine di favorire lo sviluppo della generazione distribuita, dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, proprio come “auspica” l’AGCM.

Le associazioni CODICI, Greenpeace, ITALIA SOLARE, Kyoto Club, Legambiente e WWF auspicano il voto favorevole di tutti i Senatori, al fine di sostenere un settore produttivo che può generare benefici non solo economici ed occupazionali ma anche ambientali e sanitari.

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