Un impianto fototermico non rientra nell’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica: ecco il parere dell’Agenzia delle Entrate, nella risposta fornita a un quesito sulla possibilità di ottenere la detrazione fiscale del 65% per l’acquisto e la posa in opera di questa particolare tecnologia.
I pannelli fototermici, ricordiamo in breve, consentono di generare al contempo energia elettrica e termica grazie al recupero del calore con uno scambiatore inserito nel retro dei pannelli, quindi sono destinati anche alla produzione di acqua calda per uso sanitario o per il riscaldamento.
Tuttavia, si legge nel parere dell’Agenzia delle Entrate, il sistema fototermico in esame (neretti nostri) “sembra si sostanzi in un sistema di recupero dell’energia prodotta in eccesso da un impianto fotovoltaico per riscaldare delle resistenze poste all’interno di boiler e/o accumulatori”.
Di conseguenza, sostiene l’Agenzia, questa soluzione, al pari del fotovoltaico tradizionale, non può ottenere le agevolazioni fiscali del 65% previste per le riqualificazioni energetiche, perché si parla di tecnologie volte alla produzione di energia “pulita” e non al contenimento dei consumi energetici.
Quindi, termina la nota (neretti nostri): “L’istante potrà, eventualmente, fruire per la fornitura e posa in opera del sistema in esame della detrazione prevista per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui all’art. 16-bis, comma 1, del DPR 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR)”.
Tra gli interventi agevolabili con il bonus del 50%, infatti, rientra l’installazione degli impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili di energia finalizzati al conseguimento di risparmi energetici (vedi qui tutte le novità sulle detrazioni fiscali per ristrutturazioni ed efficienza energetica nella Legge di Bilancio 2019).
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