Riqualificazione case popolari: accordo tra ENEA e Federcasa

PRO

L'intesa punta a sperimentare materiali innovativi e identificare specifiche strategie di riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico per ridurre consumi energetici, vulnerabilità sismica e costi di gestione.

ADV
image_pdfimage_print

Sperimentare materiali innovativi e identificare specifiche strategie di riqualificazione del patrimonio residenziale pubblico in grado di ridurne consumi energetici, vulnerabilità sismica e costi di gestione.

Questo l’obiettivo del protocollo firmato a Roma lo scorso 14 giugno il presidente dell’ENEA Federico Testa e il presidente di FEDERCASA Luca Talluri.

Le buone pratiche e i dati emersi dalla collaborazione tra ENEA e FEDERCASA  – spiega una nota ENEA – saranno oggetto di specifiche campagne informative al servizio di tutti i protagonisti della riqualificazione energetica, quali ESCO, istituzioni finanziarie, fornitori di servizi energetici, costruttori, produttori di materiali edilizi, inquilini e amministratori locali.

Accordo ENEA - FEDERCASA “Questa collaborazione – spiega Testa – permetterà di mettere a punto procedure gestionali in grado di misurare i risparmi conseguibili con interventi di efficientamento energetico particolarmente importanti in edifici molto energivori costruiti negli anni ’50, ’60 e ’70″.

Inoltre, “gli attuali incentivi e agevolazioni aiutano gli operatori ma non sono sufficienti all’avvio di un organico programma di riqualificazione energetica”, spiega il Presidente di FEDERCASA Luca Talluri.

“Il risparmio energetico conseguito – prosegue Talluri – resta a favore dell’utente/inquilino, mentre chi investe è il gestore che non può agevolmente recuperare quota parte dell’investimento in termini di minore consumo. Occorre quindi indirizzare le scarse risorse finanziarie disponibili alla copertura della quota di investimento non incentivata e dare priorità agli interventi sugli edifici a più elevato consumo energetico”.

“Se si considera che gli oltre 2 milioni di utenti dell’edilizia residenziale pubblica rappresentano la classe più debole della società – insiste il presidente Federcasa – ridurre la spesa energetica favorirebbe anche la lotta alla povertà energetica”.

“Ad oggi – aggiunge – queste famiglie, un terzo delle quali dispone di redditi inferiori a 10 mila euro l’anno, impegnano più del 10% del loro reddito per i consumi energetici a fronte di un canone medio di locazione di poco superiore a 110 euro/mese. Occorre quindi intervenire proprio là dove il bisogno è più forte.

“Attraverso la collaborazione con ENEA – conclude – ci prefiggiamo di costruire un percorso di approfondimento con l’obiettivo di sperimentare strategie di intervento con il miglior rapporto costi/benefici, favorire la formazione e l’aggiornamento dei progettisti delle strutture tecniche che si occupano di manutenzione straordinaria e, non ultimo, promuovere campagne informative sul corretto uso dell’alloggio e dell’edificio rivolte agli utenti finali.”

ADV
×