L’Europa al centro degli investimenti in gigafactory di batterie: ecco dove e perché

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La disponibilità di fonti rinnovabili a basso costo è un fattore decisivo per attirare capitali su industrie di batterie per veicoli elettrici. Anche l'Italia è dentro questa partita. L'analisi di Fitch Solutions.

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La disponibilità di abbondante energia rinnovabile a basso costo è un fattore decisivo per attirare nuovi investimenti nel settore delle batterie.

A dirlo è Fitch Solutions in un articolo che analizza le tendenze che stanno plasmando il mercato globale dei veicoli elettrici.

In particolare, affermano gli analisti, le principali case automobilistiche stanno adottando strategie industriali maggiormente indirizzate verso la sostenibilità ambientale, e di conseguenza sta crescendo la pressione delle aziende sui rispettivi fornitori di componenti, affinché riducano le emissioni di CO2 dei processi produttivi.

Molti progetti di nuove gigafactory di batterie per le auto elettriche prevedono di utilizzare fonti rinnovabili e puntano sul recupero-riciclo di accumulatori esausti.

Inoltre, le aziende si stanno interessando a un approvvigionamento più etico di materie prime, come litio e cobalto, ad esempio evitando di acquistare minerali estratti da giacimenti dove si sfrutta il lavoro minorile o dove non sono rispettate condizioni minime di sicurezza sul lavoro e di protezione ambientale.

La produzione di batterie, spiega Fitch Solutions, è un processo a elevata intensità di capitale e di consumo energetico. È quindi opportuno che le aziende si stabiliscano in mercati con ampio accesso a fonti rinnovabili a prezzi accessibili, per garantire non solo la sostenibilità dei veicoli elettrici, ma anche la natura green dei finanziamenti, data la crescente importanza dei criteri ESG (Environmental, Social and Governance) nelle decisioni di investimento.

Ciò significa, evidenziano gli analisti, che i paesi più deboli sul fronte delle rinnovabili, molto probabilmente, dovranno compensare questa debolezza aumentando gli incentivi economici da parte dei governi (incentivi fiscali, sussidi e così via).

Al momento, si legge nelle analisi, il 63% circa di tutte le fabbriche di batterie per auto elettriche in Europa, tra quelle operative, in costruzione, annunciate o pianificate, si concentra in Germania, Regno Unito, Norvegia e Svezia.

La Germania, infatti, precisa Fitch Solutions, ha 11 stabilimenti (36% del paniere europeo) annunciati o già in funzione, mentre Regno Unito e Norvegia hanno 3 stabilimenti a testa (10% del totale europeo) e la Svezia vanta 2 gigafactory, entrambe di Northvolt, come riassume la tabella sotto.

Battery Production Factories In Europe
Company Capacity (GWh) Status Country
MES 15 In operation Czech Republic
ACC 24 Planned France
Verkor 16 Announced France
ACC 16 Planned Germany
BMW Pilot Plant Announced Germany
CATL 70 Announced Germany
Cellforce 1 Announced Germany
Farasis 15 Announced Germany
Leclanche 1 Announced Germany
Microvost 1.5 Under construction Germany
Northvolt Zwei 20 Under construction Germany
SVOLT 22 Under construction Germany
Tesla 40 Under construction Germany
Varta Pilot Plant Planned Germany
Samsung 30 In operation Hungary
GS YUASA na Announced Hungary
SK Innovation 18 In operation Hungary
SK Innovation 30 Planned Hungary
FAAM/Lithops 0.2 Announced Italy
Italvolt 70 Under construction Italy
FREYR 43 Announced Norway
Morrow 32 Announced Norway
Panasonic na Announced Norway
LG Chem 64 Under construction Poland
Inobat 10 Under construction Slovakia
Northvolt ETT 40 Under construction Sweden
Northvolt Labs 0.5 In operation Sweden
AMTE 20 Announced United Kingdom
Britishvolt 30 Announced United Kingdom
Envision AESC 1.9 In operation United Kingdom
na = not available. Source: European Commission, European Battery Alliance, Fitch Solutions

 

Da notare anche la presenza italiana con i due progetti FAAM e Italvolt. Il progetto Italvolt, in particolare, punta a 70 GWh di capacità produttiva/anno di batterie, il livello più alto previsto finora insieme al progetto CATL in Germania.

Secondo Fitch Solutions, altri mercati promettenti che dovrebbero attirare investimenti nel settore sono Spagna, Austria e Danimarca, grazie alla notevole produzione di energia rinnovabile e alle politiche favorevoli alla progressiva elettrificazione dei trasporti.

Intanto i paesi europei nel 2020 hanno attirato la fetta più consistente di investimenti nel campo delle batterie per veicoli elettrici (grafico sotto).

Ricordiamo che lo scorso febbraio da Bruxelles è arrivato il via libera, nel rispetto delle norme Ue sugli aiuti di Stato, al secondo mega-progetto comunitario a sostegno delle attività di ricerca e innovazione nella filiera delle batterie: un altro Ipcei (Important project of common european interest), battezzato European Battery Innovation.

La nuova iniziativa coinvolge 12 Stati membri con un ruolo di primo piano per tante aziende italiane: Fluorsid, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals, Solvay, Fca, Manz, Midac, Endurance, Enel X, Fiamm, Fpt Industrial, Engitec.

In ballo ci sono finanziamenti pubblici per 2,9 miliardi di euro, che dovrebbero sbloccare altri 9 miliardi di investimenti privati.

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